Sanità, a Cagliari il ministro Lorenzin: “La deroga al San Raffaele durerà 3 anni”

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin (Ndc) è Cagliari per il convegno organizzato dai Riformatori e dal titolo “Il malato più difficile? La sanità sarda“. La deroga ha intanto parlato del nuovo investimento del San Raffaele di Olbia che attende la formalizzazione della deroga nazionale sui posti letto, anche se l’investimento è al momento fermo perché la Qatar Foundation Endowment (Qfe) non ha ancora rilevato la proprietà dell’edificio all’ingresso sud di Olbia che è stato costruito dalla fallita Fondazione Monte Tabor di don Verzè ed è gestito dal Tribunale fallimentare di Milano.

Il ministro, come anticipato nei giorni scorsi, ha ribadito: “La deroga potrebbe arrivare con il decreto Sblocca-Italia. Ovviamente sono decisioni che si prendono insieme a tutto il Governo, ma si tratta di un progetto molto importante per la Sardegna”. La Lorenzin ha detto anche: “Il nuovo ospedale è fortemente voluto dalla presidenza del Consiglio e adesso le autorità sanitarie avranno il compito di fare sì che questo si armonizzi all’interno dell’isola e che rappresenti veramente un grande valore per tutti e una grande opportunità per tutta la Sardegna, non solo per Olbia nell’ottica di rendere la la regione più competitiva dal punto di vista dell’offerta sanitaria”.

Il ministro ha chiarito anche qualche dettaglio tecnico: “La deroga avrà una durata di tre anni che sono il tempo giusto per fare una programmazione sanitaria e per riuscire a fare la riorganizzazione. Credo che la Regione sarà in grado di fare questo, noi stiamo facendo in sei mesi la riorganizzazione del sistema sanitario nazionale e penso che tre anni siano sufficienti per la Sardegna”.

Così sulla Lingua blu, dopo lo scandalo dei vaccini scoppiato nei giorni scorsi con l’inchiesta della Procura di Roma. “L’Isola – ha detto la Lorenzin – ha fatto molti passi avanti negli ultimi anni, ma sulla veterinaria abbiamo ancora delle criticità. È un settore che deve essere seguito meglio soprattutto con dei piani di prevenzione e di eradicazione molto forti”. Riguardo l’inchiesta in corso, il ministro non ha voluto commentare, ricordando semplicemente che “riguarda anni in cui io forse non ero neanche in Parlamento”.

Questa la posizione di Pierpaolo Vargiu, il deputato dei Riformatori-Scelta Civica: “Oggi rispetto a quello che lo
Stato stanzierebbe in Sardegna si spendono più soldi, circa 400 milioni in più, e dipende anche dal fatto che l’Isola è una regione molto grande, con una popolazione molto dispersa e con la risposta concentrata in ospedali che qualche volta non sono adeguati alla qualità che dovrebbero erogare”. Poi la sottolineatura: “Noi non crediamo che gli ospedali si dividano in piccoli e grandi, ma in ospedali che funzionano e danno una buona qualità di salute alla gente, e vanno tutti salvati, e ospedali che non funzionano. In Sardegna ci sono già eccellenze straordinarie e credo che anche l’ex San Raffaele solleverà l’asticella del livello di eccellenza”.

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