Lo Statuto compie 70 anni, celebrazione in Corsica dai ‘cugini isolani’

Di nuovo in Corsica, a due anni dall’insediamento ad Ajaccio, per la terza sessione della consulta permanente sardo-corsa. La delegazione guidata dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, è a Bonifacio per discutere di insularità e dell’obiettivo di promuovere una politica di coesione incentrata sullo sviluppo delle Isole del Mediterraneo occidentale. La sessione presieduta dai massimi rappresentanti delle assemblee corsa e sarda, Jean Guy Talamoni e Ganau, si è aperta con la presentazione delle celebrazioni per il Settantesimo anno “de Autonomia Ispetziale de sa Sardigna 1948/2018”. I settant’anni dello Statuto Sardo, dunque. Un esempio, “una buona pratica” e un faro per i corsi che oggi nella sala consiliare del Municipio di Bonifacio illustrano lo stato d’avanzamento della revisione costituzionale in Francia per l’iscrizione della Corsica nella Costituzione d’Oltralpe. “La ricorrenza del settantesimo anniversario è stata una tappa molto importante – ha detto Gianfranco Ganau prima dell’inizio dei lavori – un momento di valutazione su ciò che si è fatto e si deve fare per l’Autonomia sarda, e oggi presentiamo qui le iniziative celebrative che abbiamo messo in piedi, perché anche la Corsica sta cercando con molta difficoltà di godere di una condizione speciale di autonomia nei confronti dello Stato francese, cosa non semplice tuttavia assolutamente obbligata anche per i corsi”. Sul punto Ganau è intervenuto anche durante i lavori della Consulta: “In Italia si va addirittura verso il riconoscimento dell’autonomia delle Regioni a statuto ordinario, c’è già un accordo con il governo – ha spiegato – noi vediamo con favore questo processo, ma il pericolo è che le regioni più grandi vogliano mantenere per sé le risorse fiscali, in questo modo verrebbe meno il principio di perequazione”. Ai lavori della terza sessione della Consulta partecipano alcuni membri del Consiglio regionale della Sardegna e una delegazione corsa.

La battaglia unica per una ‘macroregione’. Principio di insularità nella Costituzione italiana e più autonomia rispetto alla Carta costituzionale francese: due battaglie parallele oggetto a Bonifacio dei lavori della terza sessione della Consulta permanente sardo-corsa insediata ad Ajaccio l’8 luglio 2016. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha “raccontato” l’impegno profuso quest’anno dal Comitato per l’insularità, prima con la richiesta di referendum per l’inserimento nella Carta – bocciata dall’ufficio regionale del Referendum – poi con la proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Cassazione e per la quale servono 70mila firme. “Rilancio con convinzione il tema della insularità – ha detto Ganau – insieme con l’obiettivo della Consulta di aprire una interlocuzione diretta con l’Unione europea per vedere realizzato un diritto fondamentale e irrinunciabile per i sardi e per i corsi”. I capigruppo, in particolare Attilio Dedoni (Rif) e Gianfranco Congiu (PdS), hanno rilanciato la macroregione mediterranea tra le 2 isole. Dall’altra parte c’è la rivendicazione dei corsi che allo Stato centrale richiedono di vedere riconosciuti maggiori poteri, più risorse e funzioni attraverso il riconoscimento dell’Isola nella Carta francese. Non è una strada facile e anche oggi a Bonifacio la delegazione di capigruppo dell’Assemblea corsa, in particolare gli esponenti delle forze politiche autonomiste (al governo della Regione), ha descritto lo “stallo” delle trattative con Parigi, sul delicato tema delle riforme costituzionali. “Siamo molto lontani dall’obiettivo – ha ammesso il presidente dell’assemblea corsa Jean Guy Talamoni – purtroppo il dialogo con lo Stato francese non ha ancora dato alcun risultato”. Sulla materia, all’ordine del giorno ci sono le proposte di articoli dei gruppi dell’Assemblea della Corsica e il rapporto della commissione Tomasi per l’evoluzione statutaria della Corsica.

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