La Corte dei conti: “Una colpa gravissima, deve pagare”

Oggi il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha nominato il nuovo direttore generale dell’agenzia Laore. Si tratta dell’ex dg dell’assessorato all’Agricoltura Antonio Monni, condannato nel 2008 per danno erariale. Ai danni della Regione. Ma cosa dice la sentenza pronunciata l’otto luglio 2008 con cui la Corte dei conti condanna Monni (nel mirino due consulenza affidate a Giuliano Guida) e gli impone di versare poco meno di 36mila euro nelle casse della Regione, poi ridotti a 8mila? Il documento è corposo, ma chiaro.

La prima convenzione: soldi pubblici in fumo per nessun servizio.

Giuliano Guida viene contattato da Monni per curare il supporto e il potenziamento delle attività di marketing dell’assessorato. È la prima convenzione (settembre – dicembre 2003) e viene retribuita 18mila euro. Ma cosa ha fatto Guida per meritarsi questi denari? “Niente”, dice la Corte, fatto salvo un generico “elaborato sulle politiche di marketing” di 47 pagine. E nelle prime 41 non si legge null’altro se non qualche indicazione di carattere generico sulla situazione esistente. Le uniche, poche proposte si trovano nelle ultime pagine. E riguardano azioni già attuate. Insomma: niente di nuovo.

L’incarico prevedeva anche la stesura dello statuto dell’Osservatorio agro-alimentare: negli incartamenti, nessuna traccia. Eppure Monni certifica la bontà dell’operato di Guida e gli liquida quanto dovuto.

Quindi, secondo la Procura della Corte dei conti, Monni ha commesso una “colpa gravissima” e deve pagare. In soldoni, poco meno di 20mila euro. Questo per varie ragioni: il ricorso al consulente risulta immotivato, il lavoro svolto da Guida non ha avuto alcuna incisività, lo stesso consulente non aveva alcun titolo di alta professionalità tale da giustificare il suo apporto e, per di più, l’assegnazione dell’incarico si desume essere avvenuta più per conoscenza personale e/o motivi politici.

In sua difesa, Monni aveva dichiarato di essersi basato sul curriculum e su precedenti incarichi di Guida (già consulente degli assessorati all’Agricoltura e alla Sanità, nonché segretario del Cisi).

Peccato che il curriculum sia stato inviato da Guida solo al termine dell’incarico, unitamente a un elaborato (le famose 47 pagine). Quindi, Monni non poteva certo basarsi su un documento che non aveva. Una curiosità: nel cv di Guida compariva persino la consulenza appena conclusa. “Si desume quindi che Guida sia stato chiamato per conoscenza personale del Monni”, dice la sentenza. Ma le nomine politiche e lo stesso curriculum non possono concorrere a comporovare la professionalità di un consulente. Quindi Monni ha arrecato un danno alla Regione ed è giusto che paghi.

La seconda convenzione: Guida pagato “per fare l’addetto stampa di Felicetto Contu”.

Nonostante l’inconsistenza dell’attività già svolta, dice ancora il dispositivo, nel dicembre 2003 Monni rinnova l’incarico a Giuliano Guida ma l’oggetto cambia: non più supporto e potenziamento delle attività di marketing dell’assessorato (funzione peraltro già assolta dagli uffici, ricorda la Corte) ma supporto alla comunicazione. Totale dell’esborso: poco più di 20mila euro. Di cosa si tratti, sul lato pratico, non lo comprendono nemmeno il presidente della Corte Antonio Vetro e l’estensore Maria Elisabetta Mocci: “Non si capisce quale attività abbia svolto Guida nel concreto”, scrivono nella sentenza.

Per l’avvocato di Antonio Monni, essendo Guida un giornalista, aveva rapporti privilegiati con i colleghi della carta stampata e quindi poteva curare meglio l’aspetto della comunicazione. Secondo la Corte invece Guida si limitava a inviare qualche comunicato stampa di poche righe, “senza alcuna professionalità specifica”. Nel procedimento compare anche Giovanni Liguori, divenuto direttore generale facente funzioni dopo la messa in quiescenza di Monni. Secondo il legale di Liguori, Guida avrebbe “sostanzialmente svolto le funzioni di addetto stampa dell’assessore all’Agricoltura”, che al tempo era Felicetto Contu, attuale consigliere regionale del Pdl.

C’è un problema: la funzione di addetto stampa rientra nelle competenze dello staff dell’assessore, di nomina politica, e chiaramente nessun componente dello staff può esercitare funzioni amministrative, le stesse per le quali Guida ha ricevuto l’incarico di consulenza.

Ecco perché le somme liquidate all’ex segretario del Cisi vanno ritenute danno erariale, in capo a Monni (16.028 euro) e in minima parte (4mila euro) a Liguori. Che era sì subentrato a Monni in qualità di dirigente anziano, ereditando quindi le decisioni assunte dal suo predecessore, ma aveva certificato la bontà del lavoro di Guida senza verirficare, nel concreto, le prestazioni fornite.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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