Il 25° Rapporto Crenos: Isola in ripresa trascinata da turismo ed esportazioni

Presenze turistiche in crescita, esportazioni in espansione, abbandono scolastico in diminuzione: passa per questi indicatori la ripresa economica della Sardegna definita “lenta” e raccontata per il biennio 2016-2017 nel 25° rapporto Crenos (Centro economico di ricerca) illustrato dalla direttrice del centro, Emanuela Marrocu.

Sulle presenze turistiche, da registrare intanto l’aumento del 7,7 per cento, “il valore più alto rispetto ad ogni altra regione competitor”. E questo anche grazie al mercato dei vacanzieri stranieri che ha fatto segnare un più 10,1 per cento con Germania, Francia, Svizzera e Regno unito che sono stati i principali paesi di provenienza. La stagionalità, stando a quanto riportato nella relazione del Crenos resta tuttavia una criticità perché “il 52 per cento delle presenze si concentra nei mesi di luglio e agosto”. In crescita anche il numero delle strutture ricettive (+3%). Ma ma soprattutto sono migliorati i numeri nelle strutture alberghiere di qualità dove l’indice di utilizzazione delle stanze ha fatto segnare in più 14 per cento nel giro di dieci anni.

L’altro indicatore positivo il commercio con l’estero, spinto soprattutto dal +30% (oltre un miliardo di euro) nel settore petrolifero. “È l’effetto dell’aumento del prezzo del petrolio. Per il resto dei settori – hanno spiegato ancora dal Crenos – le vendite sono state pari a 944 milioni (+20%). Per la chimica di base, l’export sopra i 210 milioni (+56% rispetto al 2016), mentre è risultata in calo l’industria lattiero casearia: 120 milioni (-2%).

“L’Isola dimostra combattività su un suo punto debole: il tasso di abbandono scolastico diminuisce di 4,8 punti percentuali, passando dal 22,9 per cento del 2015 al 18,1 del 2016. Tuttavia la Sardegna è tra le pochissime regioni italiane ad avere un valore superiore all’obiettivo nazionale del 16%”. In calo anche la percentuale dei giovani scoraggiati: i cosiddetti Neet, cioè i ragazzi tra 15 e 24
anni, passa dal 26,8% nel 2015 al 24,4% nel 2016. Molto positivi, infine, i dati sulle start up innovative, triplicate nel periodo dal 2013 al 2017, da 50 a 164. “Tutto ciò ha determinato un aumento dei consumi del 2,1% nel 2016 rispetto al 2014”.

Soddisfazione da parte del vice presidente della Giunta, Raffaele Paci: “Le politiche attuate in questi anni hanno iniziato a dare dei frutti, lenti ma costanti: aumentano consumi, Pil, export e turismo. Crediamo che l’uscita dalla crisi sia consolidata ma dobbiamo continuare a lavorare”.(ANSA).

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