Mostra del cinema di Venezia, successo in laguna per ‘L’arbitro’ di Paolo Zucca

La decisione del direttore, il critico cinematografico Giorgio Gosetti, di dare avvio alle “Giornate degli autori” della 70^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia con un film che precedesse addirittura di un giorno gli altri in concorso, sembrava un po’ bizzarra. Infatti, in genere, tutte le sezioni collaterali presenti all’interno del Festival, iniziano il loro svolgimento dopo l’inaugurazione ufficiale (quest’anno affidata a “Gravity”, film di fantascienza di Alfonso Cuaron, interpretato da George Clooney).

Inoltre, per questo evento, si è scelto “L’arbitro” di Paolo Zucca, definito dai selezionatori delle “Giornate”, una “provocazione intelligente”. L’opera, proiettata ieri, ha avuto il suo meritato successo, convincendo il pubblico e la critica, sia sul versante dell’abilità stilistica sia per le interpretazioni dei protagonisti, su tutti un abile Stefano Accorsi in versione grottesca. Ma chi avesse ascoltato la cronaca realizzata sul tema per il TG1 da Vincenzo Mollica, comprenderebbe quanto è stata gradita, tra l’altro, la performance di Benito Urgu.

A leggere le recensioni di siti e di giornali, all’unanimità positive, non si può che sperare per l’“Arbitro” una distribuzione (in questo caso la prestigiosa Lucky Red) capace di sostenerlo in un successo commerciale nazionale: il film ha tutte le caratteristiche per ottenerlo.

Così, infatti, per esempio, scrive Luciana Morelli su “Movieplayer” sottolineando come il film sia “un po’ western, un po’ commedia, un po’ musical… ballata in bianco e nero… un intrattenimento di grande pregio”, mentre Paolo Zucca si dimostra “cineasta dal grande talento visivo e dallo sguardo disincantato”.

Parole sostanzialmente declinate dalla maggior parte della stampa specialistica, che, come riporta l’inviato dell’agenzia Asca, è rimasta affascinata dallo stile “apprezzato dai giornalisti presenti al Lido”. Sfogliando pagine di carta e web, troviamo pure lodi alla “splendida fotografia di Patrizi” e alla bravura del regista oristanese di gestire con “mano ferma attori che rischiavano di sfuggirgli”. Insomma l’avventura veneziana de “L’arbitro”, versione lungometraggio, sembra essersi rivelata vincente e sarà un ottimo viatico per la sua uscita nelle sale il 12 settembre.

Stasera ancora qualche fotogramma di Sardegna all’interno del film collettivo “Venezia 70. Future reloaded”, che omaggia i 70 anni del Festival, unico al mondo ad essere arrivato a tale traguardo cronologico. Il progetto è ambizioso: 70 registi, già almeno una volta partecipanti al concorso lagunare, si sono dovuti confrontare con un mini cortometraggio tra i sessanta e i novanta secondi. L’obiettivo è, come è stato affermato, comporre “una riflessione sul futuro del cinema, filtrato dalla sensibilità dei vari registi.”

Salvatore Mereu ha avuto l’onore di essere stato scelto per questo omaggio al festival e al cinema tout court e il suo “Transumanza” si vedrà insieme ai lavori di blasonati colleghi quali Bernardo Bertolucci, Atom Egoyan, Antonio Capuano, Kim Ki Duk, Franco Piavoli, Michele Placido e tanti altri.

Il film verrà proiettato nella Sala Grande, successivamente all’opera di inaugurazione, “Gravity”, e concluderà una serata di cinema davvero speciale.

Elisabetta Randaccio

 

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