La Riforma luterana, Primo Levi e l’utopia dei futuristi italiani. Una ricca anteprima farà da preludio mercoledì 7 giugno all’avvio a Cagliari della nona edizione del Festival Leggendo Metropolitano. Sono tre infatti gli appuntamenti in programma (con ingresso libero) al Teatro Civico di Castello in via Università che da giovedì 8 a domenica 11 svilupperanno il tema portante della manifestazione, “Tra la memoria e l’oblio”.
Si inizia alle ore 18 con l’incontro “Deutschland, Lutherland. Cosa resta di Lutero nella Germania di oggi a 500 anni dalla Riforma”. Protagonista sarà Christine Eichel, giornalista e scrittrice tedesca autrice di un libro bestseller in Germania su Lutero, che dialogherà con la giornalista Caterina Pinna. L’incontro (organizzato in collaborazione con l’Acit, Associazione Culturale Italo-Tedesca di Cagliari) vuole essere l’occasione per comprendere l’eredità del protestantesimo, ricordandone non solo i lasciti migliori (la cultura protestante influenza ancora oggi in Germania le idee di stato, economia, famiglia, istruzione, ruolo della donna), ma affrontandone anche le ripercussioni deteriori spesso taciute, quali l’antisemitismo e l’obbedienza incondizionata alle autorità, che non vanno rimosse se si vuole capire l’influenza di Lutero e della Riforma sull’identità tedesca.
Sopravvissuto all’orrore dei campi di concentramento e letterato: a trent’anni dalla sua scomparsa, la figura di Primo Levi ancora interroga le coscienze e la critica. “Primo Levi tra memoria e letteratura” sarà infatti il tema della lezione che Marco Belpoliti terrà alle 19.30. Scrittore e saggista, all’opera di Levi Belpoliti ha dedicato molti intensi studi (l’ultimo, edito da Guanda, è “Primo Levi di fronte e di profilo”). Primo Levi è stato a lungo considerato soprattutto un testimone, ma era anche un formidabile scrittore, per lo più incompreso dalla critica sebbene fosse amato dai lettori. Oggi noi sappiamo che è un grande testimone perché un grande scrittore. Qual è il rapporto tra testimonianza e letteratura? Che ruolo assume la memoria nel suo lavoro letterario? Un percorso attraverso la sua opera alla scoperta del nesso che connette il compito imprescindibile del testimone del lager e quello di un originale scrittore italiano.
A chiudere l’anteprima del festival sarà alle ore 21 lo spettacolo tratto dall’ultimo libro di Gianni Biondillo, “Come sugli alberi le foglie” (Guanda). Lo scrittore e architetto, accompagnato dalle musiche dei Murdiss Well Rounded, racconterà i sogni dei giovani futuristi italiani, illusi dalla retorica dannunziana che li portò sul campo di battaglia a trovare una morte orribile. Fu una generazione di ragazzi cresciuta all’inizio del secolo scorso nelle aule dell’Accademia di Brera che volle rivoluzionare l’arte. Si chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo, Sant’Elia. Seguivano le idee avanguardiste del più anziano tra loro, Filippo Tommaso Marinetti, l’inventore del Futurismo. Con le loro furibonde serate artistiche animarono la città e scandalizzarono i benpensanti milanesi. Erano sinceri interventisti, idealizzavano la guerra come igiene del mondo e partirono senza indugio per il fronte nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti. Molti di loro non tornarono.
La IX edizione del Festival Internazionale di Letteratura Leggendo Metropolitano, ideato e promosso dall’Associazione Prohairesis di Cagliari e diretto da Saverio Gaeta, ringrazia il Parlamento Europeo, il MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il MAECI, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, gli Assessorati alla Cultura e al Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, gli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Cagliari, la Fondazione di Sardegna, l’Università degli Studi di Cagliari, l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, la Fondazione Agnelli, Legambiente Italia e Legambiente Sardegna.
QUI il programma completo di Leggendo metropolitano: https://goo.gl/An5vy8
