“Gramsci nelle memorie familiari”, due giorni di incontri nel segno del grande pensatore

La Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza – Onlus organizza, in coincidenza con l’80° anniversario della morte del grande esponente politico, le prime uscite pubbliche, che si svolgeranno proprio nel paese in cui si trova, per dirla con Nereide Rudas, “la sua vera casa”, un luogo “spesso sottovalutato”. Si tratta di due iniziative che, non casualmente, partono dalle radici.

Il primo evento, “Gramsci nelle memorie familiari” (Ghilarza, 27 aprile 2017, ore 18, Torre Aragonese), esplora le figura di Gramsci attraverso i ricordi tramandati dai suoi parenti. Gianni Francioni, che cura la nuova edizione dei Quaderni del carcere nell’ambito dell’Edizione Nazionale degli scritti, e Simonetta Fiori, autorevole collaboratrice delle pagine culturali della Repubblica, converseranno con due esponenti della seconda generazione degli eredi di Antonio Gramsci, che del pensiero del loro congiunto, e del quadro in cui si muoveva, sono studiosi appassionati: Antonio Gramsci junior, figlio di Giuliano (autore, fra l’altro, di I miei nonni nella Rivoluzione e di La storia di una famiglia rivoluzionaria) e Luca Paulesu, nipote della sorella di Gramsci, Teresina (autore, tra l’altro, del libro Nino mi chiamo).

La seconda iniziativa “la questione meridionale oggi” (Ghilarza, 29 aprile 2017, ore 18, Auditorium comunale Aldo Moro), parte dalle “radici territoriali”, quel Mezzogiorno che costituisce per Gramsci un originale terreno di riflessione per meglio definire le condizioni di una possibile “rivoluzione italiana”. “Gramsci visse, abitò e si formo in Sardegna … . In Sardegna ricevette il primo imprinting”, scrive ancora Nereide Rudas. E dalle esperienze sarde partono molte delle riflessioni alla base del suo saggio rimasto inedito prima della carcerazione: Alcuni temi della questione meridionale.

Contro la tendenza a affrontare distintamente lo sviluppo della moderna civiltà industriale e il superamento della “grande disgregazione sociale” del Mezzogiorno, che determinava contrapposizioni e “odi” tra operai del Nord e contadini del Mezzogiorno e un sostanziale blocco della realtà italiana, Gramsci mette a fuoco “il nodo dei rapporti tra Settentrione e Mezzogiorno” come problema di complessiva “organizzazione dell’economia nazionale e dello Stato”. Di questo tema ancora attuale discuteranno Giuseppe Vacca, della Fondazione Gramsci di Roma – Onlus, Adriano Giannola, Presidente della Svimez, Francesco Pigliaru, Presidente della Regione Sardegna, Claudio De Vincenti, Ministro per la coesione territoriale. Sono previsti interventi di esponenti delle autonomie locali e delle forze sociali.

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