Si moltiplicano i ‘corvi’ del Brotzu: nuove lettere sul 49enne morto

Non solo la lettera anonima arrivata alla famiglia su carta intestata dell‘ospedale Brotzu che aveva fatto scattare l’esposto dei parenti e l’inchiesta della Procura di Cagliari per omicidio colposo. Ora, dopo l’autopsia, una pioggia di altre lettere anonime si aggiunge all’indagine legata al decesso di Davide Colizzi, 49 anni di Maracalagonis (Cagliari), morto il 24 maggio a distanza di tre giorni da un intervento chirurgico alla valvola aortica.

Le nuove missive, sempre spedite all’interno di buste del Brotzu – il più grande ospedale della Sardegna e non nuovo a questi ‘veleni’ – sono arrivate ai tre esperti dell’Università Cattolica di Roma che dovranno scoprire le cause della morte ed eventuali responsabilità. Un’altra lettera sarebbe arrivata anche alla pm Rossana Allieri che, nel frattempo, ha ceduto il fascicolo alla collega Maria Virginia Boi, uno dei magistrati del pool che si occupa di colpe mediche.

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Tornano dunque a colpire i ‘corvi’ al Brotzu. Il ‘metodo’ era stato usato anche nel 2006, quando quattro chirurghi vennero accusati della morte di una donna nel reparto di Cardiochirurgia. Le indagini si chiusero con l’archiviazione. Adesso sul registro degli indagati – difeso dall’avvocato Leonardo Filippi – è stato iscritto il primario Emiliano Maria Cirio, a capo dell’equipe che ha effettuato l’intervento chirurgico.

La prima lettera anonima arrivata alla famiglia del 49enne di Maracalogonis ipotizzava il blocco della macchina per la circolazione extracorporea, ma accusava direttamente anche il chirurgo. Le nuove lettere sarebbero molto dettagliate e punterebbero, secondo le indiscrezioni, a indirizzare il lavoro dei consulenti della Procura. “Se qualcuno ha notizie vere e non pettegolezzi si presenti al magistrato – ha detto l’avvocato Filippi -. Ci sono una vedova e due bambine che vogliono la verità e un chirurgo che ha salvato tante vite che potrà così dimostrare la sua innocenza. Il corvo che si annida in ospedale non ha il coraggio di farsi avanti, ma getta fango restando nell’ombra perché ha paura di assumersi la responsabilità dei pettegolezzi che riporta”.

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