No all’aumento delle volumetrie nell’isola di Budelli. È il grido di allarme degli ambientalisti del Gruppo d’intervento giuridico lanciato a proposito dell’ipotesi di realizzazione di un osservatorio delle biodiversità, idea del proprietario dell’isola, l’imprenditore neozelandese Michael Harte che l’ha acquistata per circa 3 milioni di euro “La salvaguardia ambientale non si fa con gli aumenti di volumetrie – tuonano gli ambientalisti – L’associazione è pronta a far valere nelle sedi opportune la presenza del quadro normativo di completa tutela ambientale”.
“L’isola di Budelli – spiegano – è tutelata con vincolo paesaggistico e vincolo di conservazione integrale, è inedificabile in base alla disciplina del piano paesaggistico regionale, l’intero Arcipelago della Maddalena è un parco nazionale ed è individuato quale Sito di importanza comunitaria, Sic, e Zona di protezione speciale, Zps”. L’isoletta e il suo mare, quindi, sono super-tutelati, almeno sulla carta. “Il problema – avvertono gli ambientalisti – è far rispettare le norme di tutela, avere un adeguato servizio di vigilanza, a terra e a mare. Guardia costiera, Corpo forestale, Carabinieri, Guardia di Finanza, addetti del Parco fanno quello che possono: il personale e i mezzi sono limitati, il carburante per i natanti costa. I tre milioni di euro per l’acquisto di Budelli sono certamente più utili qui”.