Esecuzione nel Nuorese, colpo di grazia al viso. Sull’omicidio l’ombra della faida

Un ultimo colpo al viso quando il furgone su cui era alla guida è uscito dalla carreggiata, dopo essere stato colpito più volte con alcune fucilate. È uno dei particolari emersi dalle indagini sulle modalità dell’agguato di ieri sera nel nuorese dove è stato ucciso a pallettoni Giampietro Argiolas, di 42 anni, di Noragugume (Nuoro), mentre rientrava a casa dall’ovile, a bordo del suo Iveco, sulla Provinciale 33 Ottana-Noragugume.

Sull’omicidio vi è l’ombra della faida che insanguina il paese nuorese da 17 anni e che ha visto anche Argiolas fra gli imputati in alcuni processi da dove, però, è uscito sempre assolto. L’agguato è scattato quando l’allevatore ha finito la giornata di lavoro nella sua azienda zootecnica: il killer lo ha ha atteso vicino a un rettilineo e al passaggio del mezzo ha fatto fuoco. Il camioncino ha sbandato, è uscito dalla carreggiata e poi si è fermato, qui lo ha raggiunto l’assassino per il colpo di grazia.

Disperato e inutile il tentativo dei medici del 118 di rianimarlo. Sul passato di Argiolas c’è l’ombra della faida di Noragugume: l’ultimo duplice omicidio risale al gennaio 2014 quando sono caduti sotto i colpi dei sicari Bruno e Umberto Nieddu, rispettivamente padre e figlio di 74 e 26 anni. Giampietro Argiolas, in passato, era stato coinvolto nella faida e processato, in particolare, per l’omicidio di Antonello Nieddu, avvenuto nel 1999, ma era stato assolto in Appello. Così come con un’assoluzione in Appello si era concluso il processo che lo vedeva coinvolto fra i mandanti dell’attentato contro la casa dell’ex sindaco di Ottana, Giampaolo Marras, nel 2010. Il suo nome era anche rimbalzato nelle pagine della cronaca, pur senza un coinvolgimento diretto, un anno fa, quando a Silanus venne ucciso Bachisio Cossu, di 34, operaio, compagno da qualche tempo della ex moglie di Argiolas. Sull’omicidio indaga il sostituto procuratore Armando Mammone della Procura di Oristano. La salma di Argiolas, su disposizione del magistrato è stata portata all’Istituto di medicina legale di Cagliari dove verrà eseguita l’autopsia.

Il sindaco. “Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte a un fatto di sangue, la comunità vive nel disagio e nel terrore che possa capitare ancora. Basta omicidi, speriamo che questo sacrificio sia l’ultimo”. Così il sindaco di Noragugume Federico Pirosu, sulla faida che da 17 anni insanguina il paese e che ieri ha visto morire Giampietro Argiolas, allevatore di 42 anni, ucciso a fucilate mentre rientrava a casa dalla sua azienda zootecnica a bordo del suo camioncino, sulla provinciale che collega Ottana a Noragugume. “Questi fatti – prosegue il sindaco – sono una sofferenza atroce per chi ne è colpito, ma sono vissuti con dolore da tutta la comunità. E in un paese di 300 anime come il nostro abbiamo dato già troppo. L’auspicio è che non si ripetano più questi fatti e che la spirale di violenza sia finita per sempre con oggi. La faida è un capitolo che ci dobbiamo lasciare alle spalle una volta per tutte”. La salma di Giampietro Argiolas, intanto, è stata trasferita al policlinico di Monserrato (Cagliari) in attesa dell’autopsia, che sarà effettuata questo pomeriggio. Sull’omicidio indagano i Carabinieri della compagnia di Ottana e Macomer, coordinati dal sostituto procuratore di Oristano, Armando Mammone.

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