Caso Conservatoria, Lecis Cocco-Ortu (Pd): “Scelta scellerata. Regione si assuma responsabilità”

“Spero che qualcuno nell’esecutivo regionale si assuma le proprie responsabilità per una scelta scellerata di cui a suo tempo non ho mai capito le reali motivazioni e che oggi dimostra essere un danno per la Regione Sardegna, dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista dei progetti che sono stati abbandonati a sé stessi in un commissariamento provvisorio in proroga da due anni”. Questo il commento di Matteo Lecis Cocco-Ortu, consigliere comunale del Pd a Cagliari, sugli effetti del commissariamento della Conservatoria delle coste, voluto dall’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano un anno e mezzo fa. Così come riportato da Sardinia Post, dopo la cacciata dell’ex direttore esecutivo Alessio Satta e l’arrivo del commissario, l’agenzia è immobile e molti progetti sono al palo. Inoltre, oltre a corrispondere circa 120mila euro lordi annui al commissario, la Regione ha dovuto liquidare anche 280mila euro all’ex direttore, per onorare il contratto che lo legava all’agenzia fino al 2018 (leggi)

“Il presidente Francesco Pigliaru quando era venuto al circolo Copernico per parlarne – scrive Lecis Cocco-Ortu – aveva assicurato ormai un anno e mezzo fa che la scelta era stata presa per razionalizzare i costi e tutto il sistema delle agenzie regionali, in modo da aumentare l’efficienza e l’efficacia delle attività. Ad oggi niente di tutto quello è stato fatto ma il siluramento incomprensibile dell’ex direttore Alessio Satta ha avuto solo il risultato di raddoppiare il compenso dovuto al dirigente, di perdere molti dei contatti europei e internazionali che la Conservatoria delle coste aveva attivato negli anni passati, e di non portare avanti i tanti progetti in campo di riqualificazione e gestione integrata delle aree costiere che con il commissariamento si sono arenati”.

“Cui prodest – si chiede l’esponente del Pd – aver ridotto così una agenzia che per 5 anni ha lavorato bene, recuperando fondi europei e coinvolgendo tanti giovani professionisti rientrati in Sardegna per dare il proprio contributo nella direzione di uno sviluppo sostenibile? Ancora non riesco a capire. E mi dispiace molto!”.

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