Conservatoria commissariata e dimenticata. Amnesia da 500mila euro

Quando un anno e mezzo fa la giunta regionale decise di commissariare la Conservatoria delle coste, l’assessore all’Ambiente Donatella Spano dichiarò alla stampa che solo così si potevano “tagliare davvero i costi della macchina regionale”. È accaduto esattamente il contrario. Presentata come una doverosa sforbiciata, ad oggi l’operazione ha fatto paradossalmente raddoppiare le spese, col risultato di alleggerire le casse pubbliche di centinaia di migliaia di euro per avere, in cambio, un’agenzia imbalsamata che ha bloccato tutti i bandi – milionari – attivati tra il 2013 e il 2014. Questo perché l’esecutivo, quando ha silurato l’ex direttore Alessio Satta, non si è probabilmente accorto che il contratto sarebbe scaduto nel 2018. Risultato: la Regione ha dovuto onorare gli impegni e versare al professionista la bellezza di 280mila euro. In parallelo, ha dovuto pagato pure il commissario: per due anni, circa 240mila euro lordi.

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Un commissariamento di lusso che finora è costato più di mezzo milione di euro. In stipendi

L’episodio che dà il via al pasticciaccio brutto della Conservatoria delle coste risale al 12 giugno 2014: l’esecutivo sposa in pieno la proposta dell’assessore Spano, dà il benservito all’allora direttore dell’agenzia Alessio Satta e, contestualmente, indica il nome del commissario. La scelta del presidente Pigliaru cade su Giorgio Onorato Cicalò, già capo della Protezione civile regionale e dirigente del Corpo forestale, al quale pochi giorni fa è stato prorogato l’incarico per la quarta volta: resterà in sella almeno fino al 10 giugno 2016. Gratis? Certo che no: a Cicalò spetta la retribuzione da direttore generale. Ovvero, a spanne, circa 120mila euro lordi annui. C’è però un problema. Quando l’esecutivo fa fuori Satta, un anno e mezzo fa, spunta il contratto con scadenza al 2018. Si decide di non pagare e si finisce così davanti al giudice del lavoro. Morale della favola: a luglio in viale Trento è arrivato un decreto ingiuntivo di 280mila euro in favore dell’ex direttore. Il debito viene onorato fino all’ultimo centesimo.

Un’agenzia imbalsamata: creava ricchezza, ora è immobile

I benefici del commissariamento, ad oggi, non pare si siano ancora manifestati. Al contrario, molti progetti sono al palo, dalla gestione dei fari alle torri costiere fino alla realizzazione di un centro velico all’Asinara. D’altronde, un commissario straordinario non si occupa prettamente di gestione. Eppure sulla carta tutto avrebbe dovuto risolversi in pochi mesi. “Il commissario – dichiarò l’assessore Spano pochi giorni dopo la nomina di Cicalò – è stato nominato per il tempo strettamente necessario alla riorganizzazione della struttura amministrativa. Il rischio era quello di tenere bloccata l’agenzia fino al 2018”. A che punto sia la ‘pratica’, non si sa. Si sa invece che l’agenzia è una delle poche che, all’interno del comparto regionale, nel bilancio ha sempre riportato il segno più e secondo gli indicatori della performance, fino al commissariamento sine die è riuscita perfino a creare ricchezza, come ha dimostrato analiticamente il Gruppo di intervento giuridico. Eppure, secondo l’assessore Spano, l’agenzia voluta e varata dall’allora governatore Renato Soru nel 2007 “non si è dimostrata adeguata al raggiungimento degli obiettivi statutari”, come si legge nella delibera di commissariamento. In realtà, un’approfondita analisi pubblicata dal magazine specializzato Sard Arch ha evidenziato come alcuni obiettivi non siano stati centrati per due motivi principali: l’assenza di indirizzi politici e di denari, in particolare per quanto riguarda l’esercizio del diritto di prelazione sui terreni costieri. “In ogni caso – dichiarò sempre l’assessore Spano – la tutela ambientale non è assolutamente in pericolo”. Poche settimane dopo il commissariamento, l’agenzia regionale Laore mise all’asta 5 ettari di terreno costiero a Cala Sinzias senza nemmeno interpellare, come prescrivono le norme, la Conservatoria. L’affare alla fine sfumò grazie alle denunce del Grig e alla decisione assunta dall’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi, che fece revocare il bando.

No future?

E oggi? Per la Regione il caso Conservatoria non sembra essere una priorità. “Ad oggi non siamo a conoscenza di progetti o interventi che riguardano l’agenzia”, dicono sottovoce ai piani alti dell’assessorato all’Ambiente, che pareva dovesse inglobare nel giro di pochissimo tempo la Conservatoria. Abbiamo chiesto conferma all’entourage di Donatella Spano, siamo in attesa di una risposta.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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