Il Cagliari rincorre e riprende una Sampdoria con il successo già in tasca dopo una doppietta di Quagliarella nel primo tempo. Finisce 2-2 alla Sardegna Arena. Primo, perché Viviano, recidivo a Cagliari (l’anno scorso il suo pasticcio regalò il gol-vittoria a Melchiorri) riapre la partita scagliando su Farias un rinvio che diventa la carambola dell’uno a due. Secondo, perché il Cagliari, falcidiato da infortuni muscolari (e difensivi) ci mette tutto il cuore che ha. Soprattutto ci mette la testa Pavoletti che evidentemente sente aria di vecchio derby e mette dentro la palla del pari.
Per la Samp una vittoria gettata via con un secondo tempo “da trasferta”, ma almeno arriva un punto per fermare la piccola crisi di due sconfitte di fila. Per il Cagliari un altro piccolo passo verso la salvezza. Un pareggio che vale forse molto più di un punto visto che sino al rocambolesco gol di Farias aveva in tasca sconfitta e oscar della sfortuna. Una roba mai vista: quattro titolari costretti a uscire di scena nel giro di 40 minuti. Uno prima del fischio di avvio, Rafael, nel riscaldamento. Poi scompaiono via via Ceppitelli, Faragò e Dessena: il primo per un scontro in area, gli altri due per guai muscolari forse accentuati dal freddo. Tornando ai meriti della Samp: implacabile Quagliarella che brucia sul tempo un promettente ragazzo (l’U21 Romagna) di quattordici anni più piccolo di lui. E che raddoppia – chiudendo di fatto la partita – con un bel sinistro “a giro”.
Per lui è l’ottavo gol in campionato. Ma dietro ci sono anche i colpi di genio di Ramirez, autore dei due assist. Bellissimo il secondo con un colpo di tacco che passa tra le gambe di Cigarini e finisce sui piedi di Quagliarella. Nella ripresa, con un Cagliari rifatto per necessità, la partita si riapre con la fortuna che fa la pace con i rossoblù. Per Farias è il primo gol in campionato. Una rete che dà la carica: tutti corrono (bene Cigarini e Ionita) per quattro. E il gol del pari (quarto gol in campionato per Pavoletti) è inevitabile. La Samp si riorganizza, ma forse troppo tardi. Attacca nel finale, ma Cragno le piglia tutte.
