Artigianato e arte contemporanea. Alcuni musei nei piccoli centri sardi

Il Museo Nivola è un gioiello architettonico situato in una collina con vista panoramica sul paese di Orani. Si tratta di una struttura ricavata dal recupero e dal restauro dell’antico lavatoio del centro barbaricino, un luogo di vita comunitaria fortemente amato da Costantino Nivola, l’artista oranese a cui il museo è dedicato. Si tratta di una delle istituzioni culturali più dinamiche dell’Isola e merita senz’altro una tappa nell’atipica estate 2020: la collezione permanente di Nivola è bellissima e in questo periodo c’è anche Back Up, una mostra dedicata alla giovane arte sarda, con le opere di 27 illustratori, pittori, scultori e fotografi under 40. Un modo per scoprire un grande della cultura dell’Isola e di approcciarsi ai migliori fermenti artisti degli ultimi anni.

Sono diversi i musei nei piccoli centri che stanno portando avanti discorsi culturali e artistici estremamente rilevanti e significativi. A valle di Ulassai – paese ogliastrino che sembra incastonato nelle montagne – si trova invece la Stazione dell’arte, un museo dedicato all’opera di Maria Lai sorto nei locali dell’ex stazione ferroviaria. Nato in seguito alla donazione da parte dell’artista di un corpus di oltre centoquaranta opere, è nato come luogo di partenze e di arrivi, di incontri e di relazioni. Oltre alle opere della jana, negli spazi del museo ora è possibile vedere la mostra di Narcisa Monni, “Insieme a te non ci sto più”, oltre quaranta opere inedite realizzate durante il periodo del lockdown ed esposte per la prima volta al pubblico.

Spostandoci a sud, per la precisione nel Sulcis, troviamo il Macc di Calasetta: un museo a due passi dalle splendide spiagge della punta sud-occidentale dell’Isola, allestito all’interno dell’ex mattatoio comunale abbandonato da tempo. Il fondatore è Ermanno Leinardi, noto artista sardo scomparso 14 anni fa, che ha costruito la collezione permanente grazie a scambi con altri artisti, riassumendo le tendenze che si svilupparono in Europa fra 1960 e 1970.

A Samugheo sorge il Murats, il museo dell’arte tessile sarda nato dalla volontà di recuperare e tramandare una tradizione artigianale importantissima nell’Isola. Tre sale espositive che comprendono anche la mostra permanente, composta da manufatti provenienti da tutta la Sardegna: bisacce, tappeti, capi di abbigliamento, teli, coperte, lenzuola, biancheria e così via: una collezione importante. Sempre sul tessile, merita una visita il Meoc, nel borgo gallurese di Aggius. Tra telai e manufatti tipici della zona, gli antichi mestieri – come la lavorazione del sughero e del granito – e più in generale uno sguardo sugli oggetti d’uso quotidiano, gli arredi della casa tradizionale, fino al canto corale di Aggius.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna , Assessorato del Turismo , Artigianato e Commercio

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