Ricci di mare, amore e consumo etico: la stagione di “bogamarì” e “arrizzonis”

Via alla stagione della pesca dei ricci. La Sardegna ha un forte legame con le cinque preziose gonadi custodite all’interno del guscio ricoperto di spine. La riviera di Alghero e le due estremità del Campidano, il Cagliaritano e l’Oristanese, sono le zone dove viene principalmente apprezzato questo caratteristico frutto di mare che appartiene alla famiglia degli echinodermi. Ma questo rapporto stretto genera anche un sentimento contrastante, perché tanto è apprezzato il gusto della polpa di riccio quanto è cresciuta la consapevolezza che sia necessario un consumo consapevole di una preziosa risorsa che non è infinita. Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il fronte di chi sceglie di rinucniare a mangiare i ricci di mare, perché stanno seriamente rischiando di sparire dalle coste della Sardegna. Da quando il mercato ha cominciato ad avere una forte richiesta di materia prima, ai pescatori autorizzati si sono aggiunti tantissimi abusivi che non rispettano le regole che permettono di preservare una specie. Il calendario regionale che permette la pesca è sempre più rigido, la tradizione vuole che i ricci in Sardegna si possano mangiare nei mesi con la lettera ‘r’, da ottobre ad aprile, ma l’inizio viene posticipato sempre di più per evitare che vengano pescati quando sono troppo piccoli: per la stagione 2020-2021 la Regione Sardegna ha autorizzato la pesca dal 16 novembre al 17 aprile, con regole precise.

Chiamati arrozzonis nel Campidano e bogamarì ad Alghero, i ricci di mare offrono il massimo del loro piacere quando la polpa viene consumata cruda. Mantiene intatto e forte il sapore di mare e basta accompagnarla con un po’ di pane e un bicchiere di vino bianco per completare l’opera. Si possono mangiare crudi anche nei chioschi vicino al mare, ma la ricetta principale che amano maggiormente i sardi, e chiunque arrivi nell’Isola nella stagione giusta, è la pasta coi ricci. Spesso si usano gli spaghetti, ma rendono ancora meglio le bavette che sono l’abbinamento ideale per la polpa. Prima era un piatto che si poteva gustare solo al ristorante, tra novembre e aprile diventa il piatto principale dei menù di mare mentre ora è molto diffusa anche la vendita della polpa conservata nei vasetti che permette di mangiare ma casa i ricci di mare e di congelarli per poterlo fare in qualunque momento dell’anno.

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