Ritorno a casa per lo skipper cagliaritano Andrea Mura dopo il secondo posto conquistato alla Route du Rhum, la storica regata nell’Atlantico dalla Francia alle Guadalupe: ad accoglierlo questo pomeriggio all’aeroporto di Cagliari-Elmas c’erano parenti, amici e tifosi. Quattro mesi di avventure tra preparazione e gara. Non è riuscito il bis della scorsa edizione.
“Pensavo che i multiscafi dovessero essere inseriti in un’altra categoria – ha spiegato Mura – ed invece, con il mio monoscafo, ho dovuto gareggiare anche contro di loro. Ritengo che comunque, senza quella ‘bolla’ che mi ha tenuto bloccato alle Azzorre per tre giorni, sarei riuscito a giocarmi il primo posto con la vincitrice: Vento di Sardegna ha fornito prestazioni davvero eccezionali”. Un secondo posto, ma primo tra i monoscafi, da salutare come una vittoria. Anche per la clamorosa rimonta nell’ultima parte della gara. Ora si riparte. Ma non da Vento di Sardegna: la “storica” compagna di viaggio di Mura è allo YCCS di Virgin Gorda, nelle Isole Vergini Britanniche, e tornerà nell’isola a marzo. Mentre lo skipper cagliaritano è pronto a iniziare l’avventura con la nuova barca, l’Imoca 60. “Ieri – spiega – ero a Bergamo per vedere da vicino le ultime fasi della costruzione: sarà varata a metà luglio”.
Poi un programma di quattro anni che comprenderà anche l’assalto alla Vendèe Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo e senza assistenza alla fine del 2016. Con un voglia di rivincita che si chiama ancora Route du Rhum, edizione 2018. Questa volta però nella classe Imoca. E Vento di Sardegna? “Stiamo valutando tante cose anche sotto il profilo economico pensando a ciò che potrà essere utile per i nuovi progetti- conclude Mura – ma il sogno sarebbe quello di donarla al Centro velico di Caprera. Sarebbe bellissimo se potesse essere utile per far crescere nuovi talenti capaci di attraversare l’Oceano”. (ANSA).