“Sporchi, brutti e cattivi”: il Cagliari trova tre punti d’oro contro il Benevento

Tre punti sporchi, brutti e cattivi che servono alla classifica e a non far cadere in depressione squadra e ambiente. Contro il penultimo in classifica, il Benevento, è un misero e sofferto 1-0, ma pur sempre di vittoria si tratta. Vale oro, come ha detto Claudio Ranieri a fine partita. Non si faccia quindi gli schizzinosi e ci si metta in testa una volta per tutte che la squadra rossoblù è questa e che non le si può chiedere più di tanto.

Ranieri non può trasformare in top players platino il materiale umano di cui dispone, dovrà cercare di spremere i suoi ragazzi e togliere quel che possono dare a questi livelli, in generale abbastanza scadenti. L’obiettivo rimasto sono i playoff, nessuno lo scordi, e una volta lì non sarà facile riuscire nel salto di categoria perché ci saranno squadre che si stanno dimostrando  superiori a questo Cagliari mal assortito e mal assemblato. Non basterà Ranieri a riequilibrare i valori espressi dal campo in questo deludente campionato. Ci vuole ben altro,  e quest’altro non esiste nell’organico allestito dalla società.

Contro il Benevento, il netto possesso di palla del primo tempo e buona parte della ripresa (finché lo scriteriato Altare non si è fatto buttare fuori dall’arbitro per doppia ammonizione con uno stupido fallo a centrocampo) non è stato ripagato da chiare azioni da rete, ma non per colpa degli attaccanti.  Il nuovo acquisto Prelec, alla prima da titolare, si è rivelato ancora acerbo e ininfluente, forse anche per l’emozione dell’esordio e la poco conoscenza dei compagni. Ha avuto anche una occasione di andare a rete su assist in profondità di Mancosu, ma al momento in cui si è trovato a tu per tu con il portiere avversario uscitogli incontro, si è fatto anticipare da un avversario in recupero.

Il discorso Lapadula è diverso: si sbatte sempre come un indiavolato, ma non è supportato dai compagni. Dalle retrovie i difensori insistono con palloni alti su di lui, regolarmente sovrastato in stazza fisica dai due centrali avversari e destinato pertanto a non prendere il pallone. Però lui c’è sempre, comunque in agguato e, come ha dimostrato con la rete della vittoria, non c’è nessun altro nel Cagliari che possa fare altrettanto. La mancanza di fosforo, di tecnica e di personalità, in questo Cagliari è una lacuna incolmabile. Meno male, va riconosciuto, è una squadra che ha cuore e non rinuncia a battersi con le energie di cui dispone.

“Complimenti ai ragazzi – ha ammesso Ranieri nel dopo partita -, abbiamo vinto una partita difficile  contro una squadra che fuori casa ha fatto quasi sempre bene, al contrario di noi. Non voglio piangere sui tanti assenti che abbiamo, sui molti giocatori che non hanno i 90 minuti sulle gambe e devono avre il cambio. I problemi della pentola li sa soltanto il coperchio, e io li conosco tutti. I ragazzi hanno mostrato spirito di sacrificio, sono stati encomiabili. Quella di oggi è stata la vittoria della determinazione, della voglia di conseguire i tre punti. Ci siamo calati nella serie B, stiamo lottando il resto arriverà”. Così parlò il sommo vate rossoblù, c’è da sperare che quello che dice diventi realtà. Intanto però deve fare salti mortali per mettere assieme i quindici-sedici giocatori da far scendere in campo. La società non ha rispettato i suoi desiderata (nonostante l’impegno assunto quando il tecnico romano è stato chiamato)  e al mercato di gennaio ha fatto registrare un altro flop. Adesso i rossoblu sono attesi da due partite  difficilissime fuori casa (Bari e Venezia) e ben si sa quanto valgono i rossoblu lontano dalla Unipol Domus. Facciamo tutti gli scongiuri possibili e speriamo di essere sonoramente smentiti.

Luciano Onnis

Cagliari (3-4-1-2): Radunovic; Altare, Dossena, Obert (Goldaniga 84’); Zappa, Makoumbou, Kourfalidis (Lella 20’), Azzi; Mancosu (46 Luvumbo); Lapadula, Prelec (64 Millico). (All: Ranieri)

Benevento (3-5-2): Paleari;  Veseli (Letizia 80’), Leverbe (Kubica 90+1), Tosca; Acampora, Karic (Kousoupias 80’), Tello; Improta, Foulon (66 Jureskin); Leverbe, Veseli, La Gumina, Simy (Pettinari 66’). (Stellone)

Arbitro: Sozza

Reti: 76’ Lapadula

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