Il Cagliari strappa tre punti salvezza con la Samp: a Genova finisce 2 a 1 per i rossoblù

Dico la verità: fino al 55esimo l’attacco di questo scritto sarebbe stato “Anno nuovo, Cagliari vecchio”. Succede invece che la befana passi con 14 ore di ritardo e ti porti in dono tanto oro anziché carbone. E brava, quindi, la brutta vecchina con la scopa che regala al Cagliari una vittoria insperata e tre punti che possono essere di vitale importanza nella rincorsa alla salvezza. Obiettivo che rimane allo stato attuale un quasi miraggio, ma che può essere ancora inseguita dignitosamente senza che si debba gettare vergognosamente la spugna già a metà campionato. Sempre che arrivino a breve (non domani, ma subito) rinforzi di categoria pronto uso, che vadano a puntellare un organico scadente e senza anima.

Rimaniamo però sulla importantissima vittoria di oggi e chiediamoci semmai se si può fare qualcosa per giocare più spesso contro la Sampdoria. Due partite disputate, entrambe vinte (le uniche in questo campionato), 6 punti in saccoccia. Diciamola tutta: amiamo follemente questi avversari, sono belli, bravi, simpatici e generosi. Ma poi la realtà è ben altra. Tornando a bomba, anche oggi il Cagliari ha fatto dannare per oltre metà tempo i propri tifosi. Al netto delle attenuanti del momento (e oggi erano tante), la squadra di Mazzarri vista a Marassi è stata double-face: un tempo ancora una volta indecente, neanche un tiro in porta, Joao Pedro che ha un’occasione favolosa ma si ostina a far tutto da solo: ignora Pavoletti solo davanti alla porta avversaria spalancata e si intruppa davanti ad Audero.

Altra occasione sprecata da Marin due minuti dopo. Ma sono state due occasioni capitate per caso, la squadra rossoblù è sembrata la fotocopia dei disastri precedenti: senza idee, senza nerbo, apparentemente rassegnata a prenderne anche stavolta. Tutto è girato inversamente al ritorno in campo per il secondo tempo. Come invocato dagli irriducibili supporter cagliaritani presenti sugli spalti, i ragazzi di Mazzarri hanno tirato fuori gli attributi e cominciato a dare l’anima in campo, eccetto qualcuno che ha continuato a dare il peggio delle sue modeste possibilità. Proprio da uno dei peggiori del primo tempo, è venuto fuori l’acuto che ha dato il via alla riscossa. Deiola ha trovato al 55esimo qualcosa che non gli appartiene (il gol) e da quel momento il drappello rossoblù ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Grintosi su ogni pallone, maggiore concentrazione, più precisione nelle ripartenze.

Cragno non ha mai corso pericoli seri, addirittura i Mazzarri Boys avrebbero potuto incrementare il punteggio e metterlo al sicuro se Joao Pedro (che intanto si era svegliato dal torpore del primo tempo) e l’appena entrato Faragò non avessero gettato alle ortiche due occasionissime. E’ finita bene, da Marassi di può e si deve ripartire. Adesso però la palla passa alla società. La salvezza potrà essere raggiunta solo se si metterà rimedio a un organico a dir poco inadeguato. I punti deboli li conoscono tutti, per primi Mazzarri, Giulini e Capozucca. Sanno chi non è all’altezza della situazione e della serie A, sanno chi non offre garanzie fisiche e tecniche, sanno chi è da accompagnare alla porta e chi invece far entrare. Non c’è tempo da perdere, paradossalmente i possibili rinvii a causa del Covid possono essere una manna per poter presentare una squadra diversa. Non si perda anche questa opportunità, la serie A non si deve perdere.

SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Ferrari (73 Ciervo), Yoshida (52 Dragusin), Chabort, Murru; Bereszynski, Ekdal (82 Gerard Yepes, Thorsby; Candreva ; Gabbiadini (73 Quagliarella). Caputo (82 Torregrossa); (All: D’Aversa).

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Lovato, Altare, Carboni; Bellanova, Deiola (76 Faragò), Grassi, Marin, Lycogiannis; Joao Pedro. Pavoletti (82 Pereiro). (All: Mazzarri).

Arbitro: Camplone

Reti: 18 Gabbiadini; 55 Deiola; 71 Pavoletti

L.On.

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