Gli ululati dopo l’esultanza di Kean. Giulini: “Avrebbero fischiato chiunque”

Quando il Cagliari si è svegliato dal torpore, e nei minuti finali ha cercato il gol del pareggio contro la Juve, è arrivata la doccia fredda. I bianconeri sono partiti in contropiede, Betancur dalla destra ha messo in mezzo la palla che il diciannovenne Moises Kean ha messo in rete chiudendo l’incontro. Il diciannovenne piemontese originario della Costa D’Avorio si è fermato sotto la curva Nord con braccia larghe e sguardo fisso verso il cuore della tifoseria rossoblù. Un gesto di sfida che ha infiammato gli animi nel momento in cui la sconfitta era diventata una certezza per il Cagliari. Un gesto arrivato da chi nel primo tempo era stato ammonito per simulazione, altra mossa poco apprezzata dal pubblico della Sardegna Arena.

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Cragno, Ceppitelli e Cigarini, assieme a diversi giocatori della Juve sono andati verso Kean per censurare quell’inusuale esultanza davanti ai tifosi avversari. In quei momenti la tensione è salita alle stelle, con scintille tra tifosi anche in tribuna centrale, e si sono sentiti forti gli ululati della Nord nei confronti dell’attaccante della Nazionale e degli altri giocatori bianconeri dalla pelle scura. Molto dura la reazione di Matuidi, il centrocampista della nazionale francese che già a gennaio del 2018 aveva denunciato i cori razzisti ricevuti alla Sardegna Arena, ricevendo le scuse della società rossoblù.

L’arbitro ha discusso con Matuidi e altri giocatori, mentre lo speaker dello stadio ricordava al pubblico le regole per chi assiste alle partite e il divieto di avere comportamenti razzisti. Nel dopopartita è montata la polemica sull’esultanza di Kean e sugli ululuati razzisti di qualche tifoso del Cagliari. Tra i primi a intervenire su Sky c’è stato Leonardo Bonucci, che dopo l’esultanza del giovane attaccante ha chiesto scusa alla Nord.  L’esperto difensore bianconero ha condannato entrambi i comportamenti: “C’è stato il buu razzista dopo l’esultanza di Kean, e Matuidi si è arrabbiato, ma credo che la colpa sia 50 e 50: Kean ha sbagliato e la curva ha sbagliato”.

L’ex allenatore del Cagliari, Massimiliano Allegri, ha lanciato la proposta di comportarsi come in altri Paesi dove i responsabili di atti simili vengono individuati immediatamente e cacciati a vita dagli stadi.  Negli studi di Sky si sono alzati i toni, soprattutto perché dopo le tensioni in campo l’attenzione degli ultrà si era concentrata sugli juventini di origine africana. Il commentatore ed ex calciatore, Daniele Adani, ha chiesto provvedimenti drastici contro quei tifosi che rovinano l’immagine del calcio, condividendo il pugno di ferro chiesto da Allegri.

Ci ha pensato poi il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, ha spostare l’attenzione su come secondo lui sono andati i fatti. “Mi dispiace perché in studio ho sentito già fare un po’ di moralismi”, ha esordito il patron rossoblù scatenando la dura reazione di Lele Adani che non ha accettato l’etichetta di moralista. “Credo che se quell’esultanza l’avesse fatta Bernardeschi, la reazione dello stadio sarebbe stata esattamente la stessa – ha detto Giulini, sottolineando che in studio si stava già esagerando – qui allo stadio c’erano diversi vostri colleghi di Sky e nessuno ha sentito nulla fino al momento del gol, non è successo assolutamente nulla”.

“Anche i giocatori della Juve mi hanno detto in privato che Kean ha sbagliato la sua esultanza, ha 19 anni non c’è problema. Sono convinto che se Bonucci avesse fatto le sceneggiate di Matuidi sarebbe stato trattato allo stesso modo – ha aggiunto Giulini, spiegando il motivo del suo intervento in tv – c’era già una deriva che non contraddistingue la tifoseria e la società Cagliari calcio, che ha sempre condannato qualsiasi episodio di razzismo“.

A caldo, dopo una partita che nei minuti finali avrebbe potuto prendere tutta un’altra piega, il patron rossoblù ha ribadito il suo punto di vista: “Ho sentito soprattutto dei fischi, se son partiti degli ululati abbiamo sbagliato anche noi – ha concluso – quello che è successo dopo un’esultanza sbagliata, sarebbe capitato, magari con fischi e non con ululati, con qualsiasi altro giocatore con un altro colore della pelle”.

Marcello Zasso

 

[Foto Enrico Locci]

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