Gli scacchi sono protagonisti a Bosa. Nell’Isola i campioni da tutto il mondo

Dal 2 al 10 ottobre il primo Bosa chess international open porterà in Sardegna scacchisti e campioni da tutto il mondo in uno dei borghi sul mare più belli d’Italia, tra esperienze culturali, archeologiche, naturalistiche, sportive, alimentari, e vitivinicole. L’iniziativa, promossa dalle associazioni Pantagliate scacchi e insula in collaborazione con il Comune di Bosa, mira a promuovere e tutelare il territorio della Planargia e ha già ricevuto il supporto della Federazione scacchistica italiana, La Chess international federation e il Coni.

“Sono già arrivate iscrizioni da 11 paesi e, tra queste, sei partecipanti hanno un punteggio Elo superiore ai 2000, alcuni superiori ai 2500 punti – commentano gli organizzatori -. Ciò significa che il torneo porterà in Sardegna grandi campioni della disciplina, se consideriamo che il campione mondiale Magnus Carlsen ha un Elo di 2882”. I diversi partecipanti da Italia, Algeria, Angola, Armenia, Francia, India, Norvegia, Serbia, Sri Lanka e Tunisia si contenderanno montepremi e prestigio, ma non solo: “Per alcuni gli scacchi diventano anche uno dei pochi modi per riuscire a lasciare la propria terra e scoprire il resto del globo.”

Il Bosa chess international open, è pensato anche per questo, trasformando un torneo sportivo in un’occasione di tutela del patrimonio, destagionalizzazione del turismo e scoperta a 360 gradi, tra esperienze culturali, archeologiche, naturalistiche, alimentari, vitivinicole e tramite la partecipazione di artisti di fama internazionale come Mariano Chelo, le cui opere sono esposte dal Kuwait agli Stati Uniti. Un’occasione per ribadire un modello di benessere sostenibile contro un’evoluzione storica che ha visto il Centro Sardegna come incubatore di uno sviluppo padre di forti crisi occupazionali e demografiche.

Dopo decenni, mentre il gioco di Sissa torna finalmente popolare ovunque e si pensa persino di ammetterlo alle Olimpiadi, il mondo degli scacchi internazionali riesce a penetrare anche nelle realtà più piccole del paese, grazie soprattutto alla tenacia di numerose organizzazioni e la formazione di giovani grandi talenti. È infatti sardo anche il primo campione italiano dell’Europeo giovanile 2018, Francesco Sonis, 19 anni, già Maestro nazionale a 12 anni e oggi nella top 100 della classifica mondiale. Sonis parteciperà al torneo e il mese scorso è diventato Grande maestro internazionale, il primo sardo della storia e il ventesimo italiano ad aver mai conseguito questo titolo, secondo solo al titolo di Campione del mondo.

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