Cagliari, la vittoria è un miraggio. La Juve vince in rimonta

È finita 1-2 per la ‘Vecchia Signora’, nessuno può stupirsi e dire che non se lo aspettava. Per quanto oggi abbia perlomeno salvato la dignità, il Cagliari deve chinare la testa al diritto dei più forti. Che fra Juventus e Cagliari ci sia un abisso, non si discute. Un abisso che però, non è stato così marcato come quello  che avevano scavato nel recente passato, per motivi differenti,   Lazio, Milan, Spezia e Udinese.

Rimane  comunque che i bianconeri (oggi giallo canarini) non hanno rubato niente e che la loro superiorità è stata netta e indiscutibile. Non tanto perché la Juve è fortissima (non lo è), quanto perché il Cagliari è lo specchio fedele della sua classifica. Il disco è vecchio e perfino rotto: quella rossoblu è una squadra deficitaria in tutti i settori, perfino scadente in alcuni suoi giocatori che però devono essere schierati perché mancano le alternative. Se la difesa riesce a  non naufragare (Udine e Lazio a parte) nonostante le amnesie ricorrenti,  è nel centrocampo e nell’attacco che i limiti tecnici, fisici e agonistici fanno la differenza con gli avversari. E non solo con quelli di alta-media classifica.

Inutile e  perfino avvilente continuare a ribadirlo all’infinito. Questo è l’organico  del Cagliari con questi toccherà andare avanti fino alla fine. Con quale risultato non si sa. Per la squadra di Giulini è sempre più profondo rosso, le partite diminuiscono e c’ò da sperare solo nelle disgrazie altrui. Contro la Juve alla Unipol Domus c’è stata una doppia sconfitta rossoblu. In campo la squadra e l’allenatore, sugli spalti i tifosi. Se non fosse stato per quel gruppetto di tre-quattrocento ultras della curva nord che hanno continuato per 95 minuti a incitare la squadra, gli altri hanno fatto salotto e assistito passivamente all’incontro.

Hanno anzi evidenziato un dato di fatto: per la metà, gli spettatori erano juventini sardi che in occasione dei due gol bianconeri hanno esultato con un boato spontaneo. Legittimo e sportivo che sia stato così. C’è però da fare un’altra considerazione: la curva nord, covo del tifo rossoblu, era per la metà vuota. Cosa vuol dire? Che i tifosi del Cagliari, quelli più focosi e appassionati (e spesso fuori dalle regole), se ne sono rimasti a casa. Caro prezzi e delusioni continue li hanno fermati. Sicuramente il presidente Giulini una riflessione la farà.

La cronaca della partita dice che la fisionomia della gara è stata  netta fin dai primi minuti: la Juve comanda d il gioco, il Cagliari se ne sta rintanato nella sua metà campo in attesa che capiti l’occasione propizia per proiettarci in avanti. Cosa che avviene al 10’ quando i rossoblu ripartono in contropiede sulla destra, cross al centro dove è appostato Joao Pedro che da fuori dall’area piccola insacca a mezza altezza alla destra di Szczesny. La partita continua sulla stessa falsariga: la Juventus fa la partita, il Cagliari si difende senza correre eccessivi pericoli. In realtà al 23esimo ci sarebbe il pareggio da parte dell’ex Pellegrini, ma il Var scova che il pallone è stato deviato con un gomito da Vlahovic e Chiffi annulla.

Pareggio che arriva al 45esimo per la solita boiata difensiva dei rossoblu. Quadrado dalla sinistra pesca con un cross morbido De Ligt tutto solo, poco fuori sul vertice sinistro dell’area piccola  (Lykogiannis dove  sei?), e insacca di testa con estrema facilità. Peccato, sarebbe stato importante andare al riposo in vantaggio, ma il regalino il Cagliari non lo nega mai a nessuno, grandi o piccoli che siano gli avversari, la “fate bene fratelli” è sempre solidale con tutti.La musica non cambia nel secondo tempo.

La squadra di Max Allegri è alla della vittoria e il 2-1 matura pian piano. La differenza in campo si fa schiacciante, i rossoblu non riescono più a uscire dalla propria metà campo. Il centrocampo commette una serie impressionanti di sbagli nella gestione del pallone e dei passaggi, neppure l’ingresso di Rog (quanto è mancato al Cagliari!) riesce a imprimere la svolta. Solo  dopo il gol del vantaggio di Vlahovic al 75esimo, i rossoblu si fanno avanti. Ma gli attacchi sono sterili, il solo Joao Pedro, tornato finalmente a essere lui, non  basta. Finisce con una nuova sconfitta rossoblu,  si incrocino le dita sui risultati delle concorrenti per la salvezza e  che “cugurra” trionfi. 

L. On.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno, Altare, Lovato, Carboni; Bellanova, Marin, Deiola (79 Keita), Dalbert (58 Rog), Lykogiannis (79 Obert); Pavoletti (67 Pereiro), Joao Pedro. (All:Mazzarri)

JUVENTUS (4-2-3-1): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Pellegrini; Zakaria, Arthur,  Rabiot (69 Bernardeschi) ; Cuadrado (86 Bonucci), Dybala (81 Kean), Vlahovic. (All: Allegri)

Arbitro: Chiffi

Reti: 10 J.Pedro; 45 de Ligt; 75 Vlahovic;

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