I sindaci barbaricini chiedono al Banco di Sardegna un passo indietro sulla chiusura degli sportelli bancari in dodici centri dell’Isola. Lo fanno con un sit-in di fronte alla filiale di piazza Sardegna, a Nuoro, che ha riunito i primi cittadini di Triei, Torralba, Olzai, Ollolai, Gavoi, Fonni, Orotelli, Mamoiada, Ottana, Nuoro e Sarule. La richiesta, presentata dal sindaco di Olzai Ester Satta, uno dei paesi colpiti dai tagli (insieme a Soleminis, Collinas, Gesturi, Furtei, Suelli, Barrali, Selegas, Genoni, Escolca, Triei, Torralba), è chiara: “Il Banco di Sardegna apra un confronto con gli amministratori e garantisca il mantenimento degli sportelli, nei modi e nei tempi che riterrà più opportuni, affinché le imprese, gli anziani e gli altri cittadini non debbano spostarsi per effettuare le normali operazioni bancarie”.
Le istanze dei primi cittadini vengono affidate a un documento sottoscritto dai primi cittadini di Olzai, Collinas, Triei e Torralba, a cui viene affidato un messaggio di più ampio respiro, che riflette le difficoltà incontrate oggi dai centri meno popolosi: con i nuovi tagli si verificherà un forte arretramento dei servizi nei piccoli paesi – già colpiti, in passato, dalla chiusura di circa 80 sportelli – che uniti alle penalizzazioni subite da questi territori nel settore della sanità e dell’istruzione, lasciano presagire un’accelerazione del processo di desertificazione delle aree periferiche che, al contrario, deve essere arginato anche attraverso una più attenta politica creditizia da parte del Banco di Sardegna.
Poiché, conclude Satta, “la problematica riguarda tutta l’Isola, chiediamo l’intervento della Regione, dei consigli comunali di tutta l’Isola e dell’Anci”.