Effetto noir per “Tosca” al Lirico, l’erede di Visconti: “Un’opera in bianco e nero”

Alla fine Tosca è sempre Tosca. Col suo carico di passione, tragedia, tensione e lirismo. E Puccini, in questi tempi mesti di emozioni, è ancor capace di far stringere segretamente le mani di non pù giovani coppie in platea e ospitare il debutto di diciottenni con gli occhi traboccanti di desideri.

E così, a distanza di quasi cinque anni, gli applausi scroscianti per il ritorno di Tosca -ultima rappresentazione nel 2010- al teatro Lirico di Cagliari, hanno confermato un rito che dura da più di un secolo (prima rappresentazione al Costanzi di Roma nel gennaio del 1900). Convincente l’allestimento sobrio del Teatro Regio di Parma, per uno spettacolo in bianco e nero firmato dalla regia dell’italoamericano Joseph Franconi Lee su un’idea di Alberto Fassini, indimenticato allievo di Luchino Visconti.

Più spenta la direzione musicale di Gianluigi Gelmetti e le voci di Svetla Vassileva (Floria Tosca) e Aquiles Machado (Mario Cavaradossi), di livello come sempre sempre il coro di Marco Faelli e quello delle voci bianche di Enrico di Maira. Su tutti, è di sicuro il timbro scuro di Claudio Sgura, un efficace barone Scarpia a strappare gli applausi più caldi del pubblico: eroe negativo dalla complessità psicologica affascinante, sensuale e distaccato nella recitazione, personaggio simbolo di quell’ “effetto noir alla francese” voluto dall’erede di Visconti. (don. perc.)

LA SCHEDA

La vicenda, ambientata a Roma nel giugno 1800, si sviluppa, nell’arco di una sola giornata, in tre celebri ed affascinanti monumenti: la Basilica di Sant’Andrea della Valle (atto I), Palazzo Farnese (atto II) e Castel Sant’Angelo (atto III). L’amore passionale e sincero che unisce Floria Tosca, celebre cantante, a Mario Cavaradossi, pittore d’idee liberali, viene usato dal barone Scarpia, capo della polizia, a suo favore («L’uno al capestro, l’altra fra le mie braccia…», atto I). Si innesca, così, un dramma della gelosia e dell’inganno che, irrimediabilmente, condurrà al tragico epilogo: Scarpia, dopo aver firmato la condanna a morte di Cavaradossi, viene pugnalato da Tosca che, dopo aver assistito alla finta/vera fucilazione dell’amante, si lancia da Castel Sant’Angelo.

Tosca, la cui ultima rappresentazione al Teatro Lirico di Cagliari risale al luglio 2010, viene replicata: domenica 5 ottobre alle 17 (turno D), martedì 7 ottobre alle 20.30 (turno F), mercoledì 8 ottobre alle 20.30 (turno B), venerdì 10 ottobre alle 20.30 (turno C), sabato 11 ottobre alle 19 (turno G), domenica 12 ottobre alle 17 (turno E). Le recite per le scuole, edizione “ridotta” dell’opera della durata complessiva di un’ora circa, sono: lunedì 6 ottobre alle 11 (bambini all’opera) e giovedì 9 ottobre alle 11 (ragazzi all’opera).

Il cast
Svetla Vassileva (3, 5, 8, 10, 12)/Viktoria Yastrebova (6, 7, 9, 11) (Floria Tosca); Aquiles Machado (3, 5, 8, 10, 12)/Massimiliano Pisapia (6, 7, 9, 11)(Mario Cavaradossi); Claudio Sgura (3, 5, 8, 10, 12)/Leo An (6, 7, 9, 11)(Il barone Scarpia); Deyan Vatchkov (3, 5, 8, 10, 12)/Alessandro Abis (6, 7, 9, 11)(Cesare Angelotti); Armando Gabba(Il sagrestano); Gustavo De Gennaro(Spoletta); Francesco Musinu(Sciarrone); Francesco Leone (Un carceriere); Elena Marchi (Un pastorello).

Le scene e i costumi sono di William Orlandi, mentre le luci di Roberto Venturi

Prezzi biglietti: platea da € 70,00 a € 45,00 (settore giallo), da € 55,00 a € 35,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); I loggia da € 50,00 a € 30,00 (settore giallo), da € 40,00 a € 25,00 (settore rosso), da € 35,00 a € 20,00 (settore blu); II loggia da € 30,00 a € 20,00 (settore giallo), da € 20,00 a € 15,00 (settore rosso), da € 15,00 a € 10,00 (settore blu).

La Biglietteria è aperta dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.

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