Sergio Staino, amatissimo disegnatore satirico toscano, ha inaugurato ieri a Cagliari il festival di letteratura Marina Café Noir che proseguirà fino a domenica. Oltre seicento persone hanno invaso la piazza Savoia nel quartiere Marina dove il festival è nato dodici anni fa.
L’autore, intervistato da Bepi Vigna, ha raccontato la sua visione della satira e le sue considerazioni sulla situazione politica italiana di ieri e di oggi, sulla sinistra che non esiste più, sulle illusioni di Matteo Renzi. “Come vedo la satira religiosa? Noi satirici ce l’abbiamo con i dogmatismi, non con la religione in sé, e poi dopo tanti anni di austerità, rigore e papi terribili ecco la sorpresa, un papa che sorride”. Staino è poi tornato indietro negli anni, quando il personaggio di Bobo, il suo alter-ego critico e disilluso, è approdato nelle pagine dell’Unità allora diretta da Emanuele Macaluso: un tentativo di rompere con il monolitismo dell’ideologia comunista, la volontà di insinuare dubbi tramite personaggi arrabbiati e incerti, mentre nel frattempo il comunismo italiano cercava di mostrarsi fermo e irremovibile.
Il nome di Staino è legato anche a Sardinia Post: il logo che ancora oggi accompagna il giornale, a due anni dalla sua nascita, è stato un regalo del disegnatore toscano che tradusse la nuova avventura editoriale con un uomo in berritta davanti a un notebook circondato da pecorelle. L’immagine ha evidentemente portato fortuna al giornale che nell’ultimo anno ha registrato quasi due milioni di utenti unici e nove milioni di pagine viste con numeri di lettori e visualizzazioni che crescono ogni giorno di più: “Sono molto contento, mi fa piacere e vi meritate questo successo. Ho disegnato anche per la Sinistra italiana, ma purtroppo vediamo che non ha avuto la stessa fortuna”.