I lavori di restauro del mattatoio e le opere di Vincenzo Pattusi: due nuove mostre all’Exma

Due nuove mostre in programma all’Exma di Cagliari. Fino al 5 giugno la Sala della Torretta ospita In luce, dell’artista Vincenzo Pattusi, che inaugura un ciclo di personali che si alterneranno fino a settembre. Nato a Nuoro nel 1978, Pattusi comincia a dipingere da autodidatta mentre studia per conseguire la laurea in Storia dell’arte presso l’Università di Pisa, cui fa seguito un Master in Conservazione e restauro dei beni culturali. Da sempre attratto dalle soluzioni stilistiche e formali della street art, dirige la sua ricerca visiva verso un marcato e suggestivo grafismo, firmando i suoi lavori con lo pseudonimo Ludo 1948. Alla produzione pittorica su tela ha spesso alternato numerose opere pubbliche e site-specific, come ad esempio: Faraway so Close per l’aeroporto Olbia-Costa Smeralda (Olbia 2011), e un mosaico realizzato con 30.000 carte di credito usate per la sede del Banco di Sardegna di Sassari (Sassari 2013). I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre in Italia e all’estero: dal Man di Nuoro fino a Parigi e Berlino. Nel 2013 è tra gli artisti sardi chiamati a esporre al Museo Masedu di Sassari nell’ambito della 54ma Biennale di Venezia. Vive e lavora a Siniscola.

L’altra esposizione riguarda invece i lavori di restauro – iniziati nel 1984 – che avrebbero portato nel 1993 alla definitiva apertura al pubblico dell’Exma, il primo centro comunale d’arte e cultura, destinato ad ospitare le mostre temporanee programmate dall’assessorato alla Cultura in affiancamento alle collezioni permanenti dei Musei Civici. Per ripercorrere la storia di questo importante monumento, la sala della Terrazza ospita fino a fine anno Immagini nel tempo, una mostra che espone trentacinque fotografie di grande formato che raccontano le varie fasi del mattatoio, a partire dal progetto di metà ‘800. Il racconto per immagini e testi prende avvio dalla copia del progetto del 1845, le cui tavole originali sono custodite negli archivi comunali, e passa attraverso le immagini più antiche che ritraggono anche il personale al lavoro, fino allo stato di semiabbandono in cui questo monumento versava alla metà degli anni ’80, quando iniziarono i lavori. Il corpo principale di immagini è rappresentato dalle foto scattate dall’impresa Ibba che negli anni ’80 realizzò, su progetto dell’architetto Libero Cecchini, i lavori di restauro, a cui si affiancano prestiti privati e le cronache giornalistiche de L’Unione Sarda e de La Nuova Sardegna che raccontano le giornate inaugurali dell’ottobre del 1993.

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