Processo Ladu, la requisitoria/2. “Per i pasti 44mila euro, per la benzina 24mila”

Stando all’accusa per vitto, alloggio e trasporto Silvestro Ladu prendeva la diaria, ma utilizzava la carta di credito di Fortza Paris.

“Da consigliere regionale Silvestro Ladu percepiva uno stipendio tra i 15mila e i 16mila euro, eppure per mangiare e fare rifornimento di carburante utilizzava la carta di credito del gruppo di Fortza Paris”. È questo un altro passaggio della requisitoria con la quale il pm Marco Cocco, titolare dell’inchiesta sulle presunte spese pazze nell’Aula di via Roma, ha chiesto per Ladu sei anni e quattro mesi di carcere.

Le spese di Ladu per i pasti e la benzina rientrano in quei 252.471,73 ch, per ordine della Corte dei Conti, l’ex consigliere regionale deve restituire, perché utilizzati come risorse “proprie”, per “fini personali” e non per scopi istituzionali. E proprio dal carteggio dei giudici contabili risultano per “ristoro 44.126,29 euro”, più altri “24mila per la benzina”. Il tutto pagato appunto con la carta dei credito del gruppo, quella che Ladu diceva di aver scambiato con la propria, perché “conservate nello stesso scomparto del portafogli”.

Il pm ha detto in aula: “L’onorevole Ladu prendeva 9.500 euro di indennità base“. In busta paga ecco pure “3mila euro per il pagamento dei portaborse e altrettanti per l’aggiornamento culturale. Si aggiunga che, avendo la residenza a Siniscola, quindi oltre 35 chilometri dalla sede del Consiglio, gli veniva riconosciuta una diaria”, di circa 900 euro, destinata appunto a spesi di vitto, alloggio e chilometraggio. “Questo vuol dire, come hanno rilevato la Corte dei Conti, che l’onorevole Ladu esercitava un doppio carico sull’erario”.

Nel peculato che l’ex capogruppo avrebbe commesso nella XIII legislatura ci sono anche le fatture del carrozziere, “per la sistemazione dei sensori nell’Audi A4 del consigliere”, più ricevute emesse a Budapest, Vienna e Madonna di Campiglio. Tra i ristoranti di Cagliari dove Ladu andava a mangiare figurano “Ci pensa Cannas”, “Lilliccu”, “Ristorante Italia” e “Serafino”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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