Fondi ai gruppi, Corte dei Conti a Ladu (Fortza Paris): “Renda 252mila euro”

Prima del Tribunale è arrivata la Corte dei conti. L’ambito (e la vicenda giudiziaria) è quella più nota della politica isolana: l’inchiesta sull’utilizzo (si presume illecito) dei fondi ai gruppi in Consiglio regionale che coinvolge 87 consiglieri in modo trasversale nell’arco costituzionale. I conti sono quindi presto fatti per la prima sentenza di questo tipo: Silvestro Ladu, nuorese, ex Onorevole presidente del gruppo Fortza Paris (all’interno del Gruppo misto) – ed ex senatore Pdl – è stato condannato per “danno erariale”. E dovrà restituire i soldi. La notizia si legge nelle pagine de L’Unione sarda oggi in edicola.

Esattamente si tratta di 252.471,73 euro utilizzati tra il 2004 e il 2008, secondo i giudici contabili, come se fossero risorse “proprie”, per “fini personali” e non per scopi istituzionali, come previsto. Nessun rigore, nessuna rendicontazione come denunciato dalla superteste Ornella Piredda. Una modalità diffusa ma che non convince la Corte dei conti che ribadisce quanto stabilito da una delibera regionale del 1994. Paletti su contratti, collaboratori, convegni, attività di divulgazione e, soprattutto, criteri di rendicontazione. Ossia raccolta di fatture, scontrini, pezze giustificative. In teoria da rimborsare a posteriori. E invece nulla di tutto ciò. I soldi pubblici, nel caso di Ladu sarebbero stati spesi per auto, valige, telefonini e altro ancora, ma di cui manca traccia contabile senza alcuna “lealtà e correttezza”.

Un fiume di denaro così suddiviso: 139mila euro in contanti, 77.566,73 con la carta di credito di cui era titolare, e 36.500 in assegni riscossi personalmente. Ladu gestiva i contanti personalmente, era l’unico a conoscerne la destinazione e quindi a poter fornire le prove del corretto utilizzo. In particolare la Corte segnala che gli esborsi della carta di credito non corrispondono agli scopi previsti dai fondi, ossia il sostegno delle attività politiche del gruppo. E ancora: tra tutti i soldi sono stati spesi 44.176,29 in ristorazione, 24.262,30 in carburante con pagamenti cominciati il 2 giugno, prima della costituzione del gruppo il 28 giugno. Al processo in cui è coinvolto, Ladu ha giustificato le spese dicendo che confondeva le carte di credito.

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