A meno di 24 ore ore si cambia. Non più deleghe alle Pari opportunità ma alla Pubblica amministrazione, il trasloco forzato e rapidissimo riguarda Michaela Biancofiore, sottosegretario del neonato governo di Enrico Letta. Pidiellina, fedelissima di Berlusconi e accusata di omofobia. Per questo solo ieri le associazioni che da tempo si battono per i diritti di gay e lesbiche avevano storto il naso e dichiarato pubblicamente la loro contrarietà. Sospiro di sollievo dunque questo pomeriggio anche per i cagliaritani di Arc: “Certa politica si mostra sempre più lontana dalla società civile – aveva commentato ieri Luigi Cabras in rappresentanza di Arc – e ben poco aperta e sensibile verso quelle minoranze discriminate che dovrebbero essere i soggetti privilegiati del Ministero delle Pari Opportunità”.
Note le uscite di Biancofiore a proposito di gay e trans. E solo questa mattina, dalle pagine dei quotidiani nazionali si era difesa così dalle accuse poco velate: “Non sono omofoba. Mi piacerebbe per una volta che anche le associazioni gay, invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanti femminicidi delle ultime ore. Difendono solo il loro interesse di parte”. E ancora: “Nei miei confronti – ha dichiarato – è stata messa in atto una discriminazione preventiva ingiustificata e fondata su presunte dichiarazioni malamente estrapolate”. Ma il premier Letta aveva chiesto atutti gli esponenti dell’Esecutivo “sobrietà nelle parole e nelle azioni”. E quindi via al cambio.