Un filo rosso che unisce anziani e giovani ad Iglesias: è il sacrificio dei 7 minatori uccisi mentre si battevano per i loro diritti. E sono stati proprio gli studenti delle scuole ad aprire la manifestazione per la commemorazione dei minatori colpiti l’11 maggio 1920 dalle guardie del Re.
Furono sette i morti e 26 i feriti per mano di fucilate sparate dai militari durante una manifestazione pacifica che aveva visto scendere in piazza 2.000 persone. Il drammatico episodio è stato ricostruito dagli studenti che nelle strade di via Satta (dove è presente la lapide monumentale) e piazza Municipio hanno messo in scena gli avvenimenti accaduti un secolo fa.
Deposta anche una corona sotto la lapide del monumento e un’altra nel cimitero dove si trovano le tombe dei minatori uccisi assieme a quella di Armando Congiu, sindaco comunista di Iglesias il quale volle che le sue ceneri venissero sepolte proprio accanto alle vittime.
Tra gli amministratori che hanno reso omaggio ai minatori caduti il commissario straordinario di Iglesias, Antonello Ghiani, il sindaco di Villamassargia, Franco Porcu, il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, e il vicesindaco di Buggerru che hanno portato una corona di fiori.