Delitto di Arzachena, l’orafo aggredito dal figlio mentre tentava di calmarlo: lo aveva già fatto in passato

Manuel Scordo

Aveva provato a calmarlo come aveva già fatto in passato, ma questa volta il figlio, in stato confusionale per aver fatto secondo gli investigatori uso di droghe, lo ha aggredito e ucciso colpendolo alla testa con un bastone. Poco prima aveva aggredito anche una ragazza di 24 anni, minacciato alcuni automobilisti e colpito i carabinieri intervenuti per calmarlo.

È la ricostruzione fornita dai carabinieri dell’omicidio avvenuto durante la notte ad Arzachena. Vittima Giovanni Fresi, orafo di 58 anni. In manette per omicidio è finito il figlio Michele, 27 anni.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, tutto inizia 15 minuti dopo la mezzanotte quando al 112NUE arriva una telefonata che segnala la presenza di un un giovane ubriaco che si aggira per le vie di Arzachena.

Viene subito inviata sul posto un’ambulanza del 118 che rintraccia Michele Fresi in viale Costa Smeralda. Il giovane rifiuta le cure dei medici e viene preso in consegna dal padre, chiamato a quanto pare dai gestori di un locale proprio perché infastidiva la gente in strada.

Il genitore era già intervenuto in passato per calmare il figlio ed anche ieri notte lo ha fatto senza esitare. Cosa è accaduto nei 30 minuti successivi è ancora in fase di accertamento. A quanto pare Giovanni Fresi ha accompagnato il figlio verso casa che si trova non troppo distante da viale Costa Smeralda, ma a pochi metri dall’ingresso sarebbe stato aggredito dal figlio che lo ha colpito alla testa con un bastone raccolto per strada. poi si è allontanato dalla zona.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe consumato della droga con una ragazza di 24 anni che ha poi aggredito, colpendola al volto e provocandole alcune ferite tanto che è stata medicata all’ospedale Giovanni paolo II di Olbia.

Il 27enne si è poi spostato in via Costa Smeralda dove ha minacciato gli automobilisti in transito. Ed è proprio in quella zona che i carabinieri lo hanno bloccato, non prima di essere stati a loro volta aggrediti e aver dovuto chiedere l’aiuto a una seconda pattugli.

Poco dopo è stato scoperto anche il delitto. Un passante ha trovato l’orafo privo di sensi in piazza Risorgimento e ha chiamato il 112. Il 58enne era ancora vivo quando sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza del 118. Giovanni Fresi è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dove purtroppo è morto dopo due ore.

Michele Fresi, difeso dall’avvocato Nino Vargiu, è stato portato in caserma e fermato con l’accusa di omicidio.

Manuel Scordo

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