Costa Turchese, il Tar dice “no” al piano del gruppo Fininvest. Dopo otto anni

Niente Costa Turchese, vicino a Olbia. Niente villette e alberghi per 250mila metri quadri. Il Tar Sardegna ha infatti respinto il ricorso dei legali di Edilizia Alta Italia (gruppo Fininvest, famiglia Berlusconi) proprietaria dei terreni in cui era previsto il progetto bloccato nel 2006. Quando, otto anni fa, aveva subito il blocco del Piano paesaggistico regionale di Soru. La notizia della sentenza si legge nelle pagine de La Nuova Sardegna oggi in edicola. Da lì il ricorso dei legali proprio contro lo strumento urbanistico. Ora, l’ultima parola spetterà al Consiglio di Stato a cui sicuramente sarà presentato l’ennesimo ricorso.

La storia. Il progetto originale del 1981 si chiamava Olbia 2, poi ribattezzato Costa Turchese: l’insediamento prevedeva ben 1 milione e 159 milioni di metri cubi, per un investimento pari a 120 miliardi di lire. Villette, alberghi, campo da golf e porto turistico tra Capo Ceraso e Li Cuncheddi. Poi, col passare degli anni (e delle giunte comunali) il ridimensionamento fino allo stop del Piano paesaggistico regionale.

La sfida col pastore Murgia. In mezzo anche un’altra vicenda giudiziaria: quella con pastore Paolo Murgia, morto nel 2010 a 86 anni. Era lui il proprietario di parte dei 700 ettari in cui sarebbe dovuta sorgere la Costa Turchese. Una battaglia tra i legali di Silvio Berlusconi e l’uomo difeso sulla base dell’usucapione di quei terreni. Dino alla firma per una cifra tra 300 e 500 mila euro. Per la mediazione sarebbero scesi in campo sia l’ex Primula Rossa del banditismo sardo, Graziano Mesina, sia il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli.

Leggi: Il sindaco e il bandito. Giovannelli sentito come teste sulla mediazione di Mesina per le terre sarde dei Berlusconi

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