I documenti sul ricorso in Cassazione per la scarcerazione del presidente del Cagliari Massimo Cellino – ai domiciliari per peculato e falso – sarebbero stati trasmessi in ritardo. A denunciarlo è uno degli avvocati del patron rossoblu, Giorgio Altieri, che ha chiesto al Tribunale del Riesame di Cagliari di conoscere la data di spedizione dei ricorsi presentati il 15 marzo scorso e che ieri non erano ancora stati iscritti. “La Corte di Cassazione è chiamata a decidere entro 30 giorni ‘dalla ricezione degli atti’ – evidenzia l’avvocato -. Quei trenta giorni non sono perentori, per cui c’è già il rischio del protrarsi della decisione. Nel frattempo, però, si stanno aggiungendo altri giorni e non pochi per la spedizione”.
L’avv. Altieri ribadisce la posizione di Cellino: “Il presidente vuole tornare libero e vedere ristabilita la propria onorabilità. Non accetta gli arresti domiciliari, che subisce doppiamente. Afferma sempre che, se lo si vuole continuare a tenere ingiustamente ristretto, allora vuole stare a Buoncammino, dove ebbe grande calore e vicinanza da tutti i detenuti. E’ poi molto amareggiato perché, nonostante si renda conto che la dirigenza della società abbia mantenuto la rotta, i fatti dimostrano che le istituzioni e la Lega, anche negli ultimi giorni, hanno puntato solo a soluzioni penalizzanti per la società e per i tifosi. Non tutti possono permettersi un abbonamento annuale e non è comprensibile che, per una burocrazia eccentrica, oltre al disagio economico, la maggior parte dei tifosi deve anche subire la mortificazione di essere discriminata e non poter entrare allo stadio la domenica a vedere la squadra del cuore”.