In mare hanno visto la morte in faccia, nel mare ora scrutano un futuro sereno. Bastava guardare come brillavano gli occhi ai minori extracomunitari venerdì sera durante il battesimo di Masaccio ITA 1132, la barca protagonista della cerimonia – madrina la giornalista Rai Flavia Corda – negli spazi della Lega Navale Italiana a Cagliari.
Una festa per il gruppo di ragazzi africani, arrivati in Sardegna su barche di fortuna, e poi saliti a bordo di Masaccio la barca scuola del progetto “The Sea for Social Inclusion”. Un laboratorio dove hanno aperto la cassetta degli attrezzi del mestiere di marinaio e skipper, ma pure preso il brevetto da sub. Ora sono pronti per prendere il mare con più serenità e sicurezza grazie all’opportunità di trovare un lavoro. Una speranza per i giovani che insieme a minori sardi con problematiche penali hanno seguito i corsi della New Sardinia Sail. L’associazione sportiva velica dilettantistica e di promozione sociale, presieduta da Simone Camba, è composta da agenti della Polizia che dal 2013 impiegano il loro tempo libero per seguire e dare competenze professionali ai ragazzi socialmente svantaggiati.
Un lavoro durato anni che ha portato all’acquisizione di Masaccio ITA 1132, ma preceduto da tante preparazione nei banchi, al computer e su altre barche utilizzate da New Sardinia Sail che ha anche fatto incontrare i neo-skipper con grandi navigatori internazionali. “Oggi è stato il giorno dell’orgoglio, la gioia non è solo per la barca, ma soprattutto per le competenze acquisiste dai ragazzi – sottolinea il presidente Simone Camba davanti alle istituzioni che hanno supportato il progetto -. Hanno preso il mare per disperazione, incuranti dei rischi. Oggi ci sono concrete opportunità di lavoro, sono stati avviati dei contatti, nel mondo della nautica. In concreto possono fare gli skipper, lavorare nelle escursioni marini, nel charter, nella manutenzione, nei cantieri nautici”. Il progetto “The Sea for Social Inclusion” è stato finanziato dalla Regione (Assessorato alle Politiche Sociali) con il patrocinio della Polizia di Stato e il sostegno del Dipartimento di Giustizia Minorile per la Sardegna.