Undici domande senza censure

Ecco la lista completa, con le vostre integrazioni, della domande che Sardinia Post rivolge a Francesca Barracciu, candidata alle primarie del centrosinistra per la carica di governatore della Sardegna. Abbiamo ricevuto diverse molte mail e segnalazioni sulla nostra pagina Facebook. Ne abbiamo accolte solo una parte, non escludendo ma “accantonando” una serie di quesiti anche molto rilevanti. Quelli per esempio sul “progetto Eleonora” della Saras o sulle politiche sanitarie. Li proporremo in futuro, nel corso della campagna elettorale.

La ragione della scelta sta nel carattere di queste interviste preliminari che proporremo a tutti i principali candidati. I quesiti riguardano in generale il tema della loro credibilità e affidabilità. Quindi le domande prendono spunto da comportamenti, dichiarazioni, o dai ruoli già svolti nelle istituzioni. Non riguardano la visione generale della politica, i programmi. Questi aspetti – che sono quelli preferiti dai candidati – li tratteremo in seguito. In questa fase poniamo le domande che ci sembrano più scomode, più imbarazzanti.

In questo modo non facciamo altro che tentare di realizzare in modo pubblico quella sorta di “terzo grado” cui altrove i candidati vengono sottoposti prima di tutto dai loro partiti e dai loro staff. Infatti abbiamo aggiunto una domanda generale (che porremo a tutti) che richiama il caso di Josefa Idem, la ministra del governo Letta è stata costretta alle dimissioni per una evasione dell’Imu da poche centinaia di euro.

La procedura che abbiamo seguito – e che seguiremo – è improntata all’assoluta trasparenza e al rispetto della par condicio tra i vari candidati. A tutti i lettori è stata data la possibilità di proporre domande integrative. Tutte quelle che rispondevano allo spirito di questa intervista preliminare  (cioè tutte le domande più “cattive”)  sono state accolte.

Questa è la seconda serie di domande. La prima è stata inviata alcune settimane fa a Roberto Deriu, presidente della provincia di Nuoro (Pd). E’ stato il primo della serie per una ragione ovvia: è stato anche il primo a candidarsi ufficialmente alle primarie del centrosinistra. Deriu non ha sentito la necessità di rispondere. Né di motivare le ragioni del suo silenzio. Che, da parte nostra, interpretiamo come sintomo di un imbarazzo molto forte, se non della impossibilità di rispondere alle domande senza rischiare di compromettere la propria immagine. Nel caso in cui ci sbagliamo, il presidente Deriu continua ad avere tutto lo spazio per rendere pubbliche le sue risposte.

Ecco comunque la lista finale delle domande per Francesca Barracciu. Poco prima della pubblicazione sul sito l’abbiamo inviata per mail alla diretta interessata assicurandole che le sue risposte saranno riportate integralmente. E con una sola raccomandazione tecnica: le risposte più sono sintetiche (ovviamente quando è possibile), più sono anche le più efficaci.

1) Lei è entrata nel consiglio regionale nel 2004 nel cosiddetto “listino rosa” di Renato Soru. E’ stata, cioè, “nominata”. Ed è nell’Assemblea sarda da quasi dieci anni. Le pare di avere i titoli per rappresentare le esigenze di rinnovamento della politica?

2) Quando nel 2010 si è presentata alle elezioni comunali a Sorgono, i suoi compaesani non l’hanno riconfermata sindaco. E quella è stata la sua unica esperienza di governo amministrativo. Perché i sardi dovrebbero decidere diversamente dai sorgonesi?

3) Lei deve il suo ingresso in politica a Renato Soru. Ma quando si è profilata la possibilità che si presentasse nuovamente alle elezioni per tornare governare la Sardegna lei non l’ha sostenuto. Tanto che negli ambienti soriani c’è chi la considera una ‘traditrice’. Come risponde?

4) La giunta Cappellacci si è caratterizzata per una serie continua di decisioni clientelari. In particolare nell’utilizzo dei fondi della presidenza. Ci può indicare in quali occasioni e con quali atti lei, da rappresentante dell’opposizione, ha denunciato questo costume politico del governatore?

5) Lei è considerata, tra i dirigenti sardi del Partito democratico, quello che dialoga maggiormente con i sardisti. Li vorrebbe vedere di nuovo nell’alleanza di centrosinistra? E, in tal caso, ritiene che in politica la coerenza sia un valore o sia invece una manifestazione di inutile moralismo?

6) Lei, come quasi tutti i dirigenti sardi del Pd, ha sostenuto Pierluigi Bersani. Adesso qual è la sua posizione all’interno del partito?

7) Ultimamente ha postato nella sua pagine Facebook immagini che la ritraggono mentre corre in campagna, beve una birra, lava i piatti. Non le pare di cedere in questo modo ai canoni berlusconiani della politica-spettacolo?

8) Uno dei suoi competitor alle primarie, Andrea Murgia, propone la riduzione dell’indennità dei consiglieri regionali a 5000 euro. Qual è la sua posizione in merito? Qual è comunque, secondo lei, la giusta retribuzione di un consigliere regionale?

9) Ente Foreste: assistiamo da anni alla pericolosa deriva clientelare in cui è precipitata la struttura che occupa oltre 6000 dipendenti in tutto il territorio regionale. Ci può indicare in quali occasioni e con quali atti lei, da rappresentante dell’opposizione, ha denunciato questa situazione o ha proposto una riforma complessiva del sistema?

10) Come tutti sappiamo, per la Sardegna è difficilissimo eleggere propri rappresentanti all’Europarlamento. Lei è difatti subentrata in seguito alla decadenza di un europarlamentare siciliano. È conscia del fatto che candidandosi alla Presidenza della Regione Sardegna lei andrà a recidere quell’unico contatto rappresentativo della nostra Regione presso l’Unione Europea? Da politica crede pertanto che sia più importante lavorare per la Sardegna in quella importantissima sede o che sia più efficace sedere in quel di Cagliari? Non crede che nell’elettorato si crei il ragionevole dubbio che lei pensi più alla sua carriera politica che al meticoloso impegno per il quale, quello stesso elettorato, l’ha indicata per rappresentarlo in sede europea e che, nel caso in cui venisse eletta, dovrà abbandonare prima del termine fissato e che, lo si ribadisce, le è stato affidato dai cittadini sardi?

11) Lei esclude in modo assoluto che – anche per dimenticanza o per errore – potrà ritrovarsi in una situazione analoga a quella che ha costretto la ministra Josefa Idem alle dimissioni?

Sardinia Post

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