Tutto Truzzu, problema per problema: spazzatura, parcheggi e nuova Giunta

Dopo aver costruito la campagna elettorale sul fallimento del ‘porta a porta’ targato centrosinistra, e le urne gli hanno dato ragione, Paolo Truzzu sta studiando da sentinella dell’aliga, per dirla alla cagliaritana. “Dobbiamo guardare al modello Bologna e usare fermezza contro gli incivili”, dice il neosindaco del capoluogo per sintetizzare i possibili correttivi all’appalto da 211 milioni vinto dalla De Vizia nel 2017 e partito a giugno dell’anno scorso. Validità: sette anni. Sul fronte della Giunta, invece, il capo di Palazzo Bacaredda fa il democristiano distribuendo buone parole su tutti gli assessori papabili, ma senza confermare alcuna indiscrezione. Truzzu si limita ad anticipare i tempi dell’esordio in aula: è giovedì 18 luglio la data più probabile per la convocazione del primo Consiglio comunale.

Sindaco, come va?

Benissimo. Ci sono tante cose da fare: alcune in continuità con la precedente amministrazione, altre invece vanno ricalibrate. Mi riferisco su tutto al ‘porta a porta’.

Si vede che ha vinto le elezioni.

Perché?

Ha cambiato toni. Dire “in continuità con la precedenza amministrazione” è quasi da alleato di Massimo Zedda più che da avversario.

Io di Zedda ho sempre apprezzato la sobrietà nell’interpretazione del ruolo e la capacità di riqualificare parti di città. Non tutte, visto che le periferie sono rimaste escluse dal processo di riconversione, ma importanti porzioni. Sulla raccolta differenziata, invece, eredito una situazione pesantissima.

Le criticità quali sono?

I cumuli di rifiuti abbandonati e la raccolta nel centro storico.

Partiamo dagli “incivili della spazzatura”, come li ha chiamati lei qualche giorno fa.

Non si possono definire diversamente coloro che trasformano marciapiedi e cunette in discariche. E non si tratta solo di cagliaritani: gli incivili che risiedono nei Comuni limitrofi hanno sempre avuto l’abitudine di gettare le loro buste dell’immondezza nei cassonetti della nostra città. Ma adesso che sono stati tolti dalle strade, buttano i rifiuti dove capita.

Vi affiderete alle ronde?

No, alle telecamere. E anche i vigili urbani potenzieranno i controlli: non è accettabile vedere Cagliari nelle condizioni in cui versa da qualche tempo.

Aggiunga che la De Vizia salta alcuni turni e ogni tanto dimentica di fare la raccolta, pur pagata a peso d’oro. Ci rimettono i ‘civili’, stavolta.

È da discutere anche la maggiore attenzione da parte della società che ha in appalto il servizio.

Centro storico: come si risolve il caos rifiuti?

Da via Roma ci passo ogni giorno. Ovviamente il problema è strutturale, visto che nel centro di Cagliari insistono tipologie diverse di utenze: ci sono le domestiche e quelle commerciali, a loro volta divise in ristorazione e non. È evidente che ciascuna ha esigenze differenti e tutte vanno prese in considerazione garantendo soluzioni diversificate. Peraltro in non pochi casi si registra la mancata consegna dei mastelli.

La via d’uscita qual è?

Bisogna guardare al modello Bologna, dove hanno organizzato isole ecologiche nelle quali a tutte le ore si possono depositare i rifiuti. Si tratta di strutture a tre bocche, per secco, umido e multimateriale. Con una tessera magnetica si aprono gli sportelli. In questo modo si possono eliminare i mastelli dal centro storico: sono anche brutti da vedere, perché le strade ne sono invase.

I mastelli non sono stati consegnati nemmeno ai morosi, che tuttavia producono ugualmente rifiuti, quindi è ovvio che li smaltiscono abusivamente.

Purtroppo è ancora un altro problema irrisolto: questo appalto della spazzatura è stato fatto senza censire con precisione gli utenti. Una sorta di peccato originale nella pianificazione e che continua a generare effettivi organizzativi pesantissimi. A questo si somma la mancata realizzazione degli ecocentri: per contratto spetta al Comune, mentre la società appaltatrice dovrà gestirli. Ne sono previsti tre, ma solo uno, quello di Sant’Elia, è quasi pronto e aprirà tra settembre e ottobre. Gli altri due andranno costruiti a San Paolo e a San Lorenzo. Di ecocentri si parla dai tempi della Giunta Floris. Sono passati dieci anni. Un po’ troppi. Le attuali isole ecologiche provvisorie sono insufficienti per ospitare tutto il materiale che viene portato.

Lo sa che De Vizia sta pulendo male anche le strade?

Mi sono arrivate diverse segnalazioni. Da qualche tempo a questa parte le società appaltatrici stanno provando a responsabilizzare i cittadini con la strategia di affidare a loro la pulizia delle vie dove si risiede.

Vuole avallare questa logica del cittadino-spazzino?

Assolutamente no, sono contrarissimo. I cagliaritani pagano profumatamente il servizio e hanno il diritto al lavaggio mensile delle strade.

Oltre alla spazzatura quali priorità si è dato?

Non perderemo un euro dei finanziamenti che possiamo ottenere. E ripeto: non manderemo all’aria nemmeno il lavoro svolto dalla precedente amministrazioni. Non si distrugge una cosa solo perché ha un colore politico diverso.

Nella sua nuova agenda politica cos’altro c’è?

Subito un incontro coi commercianti dei mercati civici. Mi sta molto a cuore anche la mobilità sostenibile di Cagliari.

Lo sa che ha fama di essere il sindaco che rivuole le auto nelle zone pedonali?

Non ho affatto questa intenzione. Ho invece sostenuto che nelle zone pedonali c’è bisogno di un pullmino elettrico: penso alla vecchia linea del 10. Non possiamo impedire ai nostri anziani di uscire di casa. Ho poi sostenuto sempre che a Cagliari vanno costruiti nuovi parcheggi: solo così possiamo liberare le strade dalle auto. Magari studiando un ticket combinato che dia anche diritto all’utilizzo dei mezzi pubblici. Non solo: senza nuove aree parcheggio il centro storico continuerà a essere occupato dalle auto dei residenti. Invece lo spazio urbano si deve liberare per facilitare il transito degli autobus. Non mi pare di essere un sindaco che vuole le macchine al posto delle zone pedonali.

Piste ciclabili?

Alcune sono oggettivamente pericolose perché si interrompono; altre andranno realizzate ex novo, per esempio in viale Marconi. Questo è un altro mito di sfatare: sono assolutamente favorevole all’uso delle bici in città, ma in condizioni di sicurezza, non purché sia.

Toto-assessori. Il suo partito, il primo del centrodestra, ne dovrà indicare tre: conferma la nomina di Antonello Floris e Alessio Mereu?

Nulla è deciso.

La donna dei Fratelli d’Italia sarà Enrica Andedda o Stefania Loi?

Anche su questo stiamo discutendo.

Che Giunta ha in mente?

Si caratterizzerà per operatività, visione del futuro e capacità d’ascolto.

Il vicesindaco uomo e donna?

Non conterà il genere, ma la competenza, ancora una volta.

Giorgio Angius ce la farà?

È uno dei nomi in campo. Ma ce ne sono anche altri.

Il presidente del Consiglio sarà Edoardo Tocco?

Anche in questo caso abbiamo tempo sino al 18 luglio per decidere.

Ha l’ansia dei primi cento giorni?

Non abbiamo il tempo per contare i giorni, tutti sono importantissimi.

È ancora una sentinella in piedi?

Bisogna che io chiarisca la mia presenza a quella manifestazione delle sentinelle in piedi: avevo partecipato perché col ddl Scalfarotto si correva il rischio di essere perseguire penalmente dichiarando, ad esempio, la propria contrarietà all’utero in affitto. Io voglio vivere in una società dove si può liberamente esprimere il proprio pensiero senza essere perseguiti penalmente. Una società dove sia consentito anche cambiare idea, senza incorrere in sanzioni. Lotterò sempre per difendere questi diritti, che non sono negoziabili.

Domani andrà alle sfilata del Pride?

No, ho un matrimonio.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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