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Testa a testa Cappellacci-Pigliaru. Metà degli elettori non sa se andrà a votare

Una gara ancora completamente aperta. Con circa la metà degli elettori che non sa se andrà a votare o ha già deciso di non farlo. E con un incredibile 30 per cento che ancora non sa che il 16 febbraio si svolgeranno le elezioni regionali. Con i due candidati delle principali coalizioni impegnati in un testa a testa: Ugo Cappellacci al 38 per cento, Francesco Pigliaru al 35,6. Questo come gradimento personale il 22 e il 23 gennaio, i giorni nei quali Data Media ha svolto – per conto de l’Unione Sarda – il sondaggio (articolato su 1000 intervista svolte su un campione selezionato dell’elettorato isolano).

Risultato che si ribalta se si prende il dato complessivo delle coalizioni. Infatti la coalizione che sostiene Cappellacci raccoglie un numero di consensi identico a quello del leader (ancora una volta il 38 per cento). Mentre la coalizione di centrosinistra ha il 43 per cento. Un dato che probabilmente risente anche del fatto che la discesa in campo di Pigliaru è recente il suo grado di notorietà è inferiore a quello del presidente uscente. Pigliaru, insomma, pare avere margini più ampi di recupero perché agisce su una base elettorale più vasta.

Notevole il dato di Michela Murgia che per il momento si colloca saldamente al terzo posto. Con una situazione opposta a quella di Pigliaru. La scrittrice, infatti, raccoglie un considerevole 20,1 per cento di gradimento personale come candidata, a fronte di un 14 per cento delle liste (Progres, Gentes, Comunidades) che la sostengono.

Largamente distanziati gli altri tre candidati. Col leader di Unidos (ed ex presidente di centrodestra della Regione), al 3 per cento (gradimento personale) e al 2,5 per cento (coalizione) e i due outsider Gigi Sanna (Movimento Zona Franca) all’1,5 per cento e Pier Franco Devias (Fronte Indipendentista Unidu) all‘uno per cento.

 

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