Taglio parlamentari, Sardegna al voto. ‘Sì’ e ‘No’, cosa può cambiare nell’Isola

Seggi aperti dalle 7. L’Isola, come tutta Italia, vota oggi e domani per il referendum voluto dai Cinque Stelle sul taglio dei parlamentari. La due giorni delle urne è un election day nazionale, perché nella Penisola ci sono anche le Regionali e le Comunali. In Sardegna, invece, nella sola provincia di Sassari si scegli un senatore al posto di Vittoria Bogo Deledda, deceduta lo scorso anno.

Oggi, domenica 20 settembre, i seggi sono aperti dalle 7 alle 23. Domani, invece, si comincia sempre alla 7, ma si termina alle 15. Poi lo spoglio delle schede. La chiamata al voto non prevede quorum perché si tratta di un referendum confermativo, previsto dall’articolo 138 della Costituzione e non prevede una soglia minima di elettori.

Nel caso in cui vincesse il Sì, cambierebbe la Carta che oggi prevede 630 deputati e 315 senatori, per una rappresentanza parlamentare di 945 eletti. Se la maggioranza dei votanti appoggiasse la linea degli M5s, verrebero eliminati 345 seggi. Si scenderebbe a 400 deputati e 200 senatori.

Il fronte del ‘Sì’ ne fa una questione di spesa pubblica e sostiene che annualmente ci sarebbe un risparmio di 100 milioni di euro. Sullo stesso tema, i sostenitori del ‘No’ fanno osservare che quella cifra, considerando il numero di italiani, vale più o meno un euro e mezzo a testa. Quindi si tratta di una cifra irrisoria, che non giustifica in alcun modo, è la posizione, il taglio della democrazia con la perdita di quei 345 eletti.

La Sardegna attualmente ha venticinque parlamentari. Di cui 17 deputati e otto senatori. L’Isola scenderebbe a una rappresentanza totale di 16, con 11 seggi a Montecitorio (-35,3%) e 5 a Palazzo Madama (-37,5%). La scehda del referendum è di coloro azzurro. Le regole non cambiano: ai seggi si va con la scheda elettorale e il documento di identità. In cabina non è consentito l’uso del cellulare.

Oggi e domani nell’Isola si vota pure per le Suppletive, nel solo Sassarese. I candidati sono quattro: Pd e Movimento Cinque Stelle corrono insieme a Leu, Progressisti, Centro Democratico e Demos per sostenere Lorenzo Corda, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Sassari. Carlo Doria, docente universitario e primario di Ortopedia delle Cliniche universitarie, rappresenta il centrodestra, sostenuto da Lega, Psd’Az, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc, Riformatori, Cambiamo, Sardegna 2020. C’è poi il penalista Agostinangelo Marras, appoggiato da Italia Viva, Italia in Comune, Più Europa e Partito liberale. Corre da solo medico del Psi, Gian Mario Salis.

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