Speculazione energetica, denuncia di Planetta (Psd’Az): “Classe politica connivente”

“Ho più di un dubbio sulle reali intenzioni dell’attuale classe dirigente isolana di gestire il fenomeno della speculazione energetica che colpisce la Sardegna. Anzi, è più appropriato parlare di connivenza”. La denuncia arriva dal consigliere regionale del Psd’az Efisio Planetta, che rivela: “Ormai da tre mesi attendo una risposta del presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente Paolo Terzo Sanna alla mia richiesta di effettuare sopralluoghi nei luoghi maggiormente colpiti dalla speculazione, come Porto Torres, Arborea, Guspini e Bonorva per un confronto con i sindaci e le comunità locali. Ma il via libera del presidente non è ancora arrivato.

“Si tratta di un rallentamento anomalo”, rincara Efisio Planetta, al quale i dubbi vengono anche perché tutte le interpellanze “sullo scottante tema rimangono chiuse nei cassetti e non ricevono risposte”.

L’ultima, in ordine di tempo, è quella depositata all’inizio di aprile, con la quale si chiede alla Giunta di fare chiarezza sull’attività dell’Energogreen in Sardegna, la controllata Fintel Energia che ha chiesto alla Regione le autorizzazioni per quattro grosse centrali solari termodinamiche a Cossoine, Guspini, Villasor e, da ultimo, a Bonorva. Ed è proprio sull’impianto che dovrebbe sorgere nell’area di Campu de Orta, occupando 235 ettari tra i comuni di Bonorva e Giave, che si concentra l’attenzione del consigliere. Alla richiesta della Energogreen si era dichiarato contrario sin da subito il sindaco di Bonorva Gianmario Manes, ma l’iter è andato comunque avanti e ora si attende la decisione del Savi, che dovrà sottoporre a valutazione d’impatto ambientale il progetto della controllata Fintel Energia.

“Stiamo parlando di ottimi terreni, già classificati come agricoli, siti a ridosso della Valle dei nuraghi, per la valorizzazione della quale sono già stati spesi milioni di euro”, sottolinea Planetta. Insomma, si tratta di terreni inadatti ad ospitare un impianto industriale per la produzione di energia come quello voluto dalla Energogreen, la società che ha chiesto alla Regione un milione di euro per aver sottoposto a verifica d’impatto ambientale il progetto d’impianto termodinamico nell’agro di Cossoine.

“Ma simili ricatti sono inaccettabili, soprattutto perché iniziative come queste non hanno nessuna ricaduta positiva sulle comunità coinvolte. Per questo motivo, aggiunge Planetta, dovrebbe essere la Regione a costruire impianti di questo tipo. Solo che quest’ipotesi non viene presa in considerazione. Perché dietro queste centrali ci sono forti interessi tutelate da forze politiche italiane, in primo luogo dal Pd. Andate a vedere di cosa si occupano i vertici del Pd toscano: rifiuti ed energia”. Sarà un caso?

Piero Loi

 

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