Solinas, primo discorso da presidente: “I sardi non avranno più la Asl unica”

Mancano pochi minuti alle 19,30 quando Christian Solinas parla dal T-Hotel di Cagliari. Alle spalle il pannello azzurro con i simboli delle undici liste dalla coalizione; davanti telecamere e cellulari che registrano il primo discorso del neopresidente. “Grazie ai sardi – dice – per la fiducia che hanno voluto accordare a me e alla coalizione di centrodestra. La vittoria di oggi è frutto di un percorso nelle piazze, nelle strade e in giro per i paesi e le città. Per questo il mio pensiero va subito alla gente comune. Ai sardi che quotidianamente gioiscono, soffrono, si misurano col bisogno di tirare avanti una famiglia, cercano un lavoro o hanno a che fare con la sanità, col sistema dei trasporti. Temi toccati e affrontati in campagna elettorale, e rispetto ai quali daremo corso nel segno della reale discontinuità promessa”.

Solinas parla per mezz’ora nella sala T3 lasciando intendere che sarà l’assistenza ospedaliera il suo primo atto da presidente. “Come abbiamo detto in campagna elettorale – osserva -, ritireremo davvero la rete ospedaliera per come è stata presentata dal centrosinistra”. Il neogovernatore fa sapere che “verrà avviata immediatamente una trattativa con lo Stato per disapplicare” nell’Isola “le norme che hanno portato a ridimensionare ospedali e reparti. Noi vogliamo una sanità che rimetta al centro i territori e le persone, e infatti cancelleremo la Asl unica Ats“.

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A sentire il nuovo inquilino della Regione, anche la continuità territoriale sarà centrale nell’avvio della legislatura cominciando da quella marittima. “Rivendicheremo – spiega Solinas – la competenza a stabilire rotte e frequenze per poter garantire il diritto alla mobilità ai sardi, agli operatori turistici e a chi trasporta le merci. Supereremo – continua Solinas – il regime della convenzione guardando con interesse ad altri modelli, come quello vigente in Corsica (gli armatori prendono soldi in base ai passeggeri trasportati) o nelle Baleari. Rivedremo – continua il neopresidente – le norme di attuazione dello Statuto in tema di entrate, non solo per quel che riguarda gli accantonamenti ma anche sulle accise. Chiederemo inoltre la revisione dell’accordo tra Stato e Regione”, in base al quale dal 2007 “sanità e trasporti sono a carico dei sardi. Settori per i quali la spesa è sempre in crescita, a differenza del gettito Iva restituito alla Sardegna e che in tempo di crisi diminuisce”.

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Nell’agenda di Solinas anche “una nuova riforma degli enti locali per restituire centralità ai Comuni, lasciare alla Regione la sola competenza sulla programmazione e creare un unico ente intermedio per la gestione dei servizi di area vasta”. Ancora: “Affronteremo subito il problema del mondo agropastorale. Bisogna certamente risolvere l’emergenza sul prezzo del latte e sarà mia cura convocare le parti non appena saremo dichiarati eletti. Ma è necessario trovare anche soluzioni di sistema per il mondo delle campagne. Lo faremo con un piano straordinario per la ruralità che comprenda viabilità ed elettrificazione”. E poi l’urbanistica con l’obiettivo di “riequilibrare paesaggio e crescita, perché troppi lacci hanno fatto perdere all’edilizia 30mila buste paga. Noi vogliamo difendere l’ambiente, ma anche garantire agli operatori turistici la possibilità di riqualificare le proprie strutture ricettive”. Così sulla valorizzazione dei beni culturali. “Barumini – ha detto il neopresidente – è un modello virtuoso che ha creato buste paga e indotto. Lavoreremo perché in Sardegna ci siano anche altre Barumini”.

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Senza mai nominarlo, Solinas ha fatto un passaggio su Massimo Zedda. “Sono stato chiamato l’uomo invisibile. In realtà mi sono visto poco solo nei salotti, perché ero impegnato a incontrare le persone, ascoltare i problemi, stringere mani e anche fare selfie. Quella dichiarazione, di certo, non è stata felice: non fa molto onore aver perso contro un uomo invisibile”. Alla fine della conferenza stampa Solinas ha esibito un braccialetto verde: “È a sostegno di Paolo Palumbo, il più giovane malato di Sla d’Europa. Questa Regione – ha concluso Solinas – dovrà occuparsi dei tanti Paolo che esistono”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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