Solinas accerchiato e battuto, gli alleati hanno deciso: ‘Stadio a Sant’Elia e Piastra al Brotzu’

La sintesi di tutto è: le bugie hanno le gambe corte. E così, passati quattro mesi da quell’Accordo di programma col quale Christian Solinas pensava di dare scacco matto al centrodestra spostando a Sant’Elia il Brotzu e l’Oncologico, la strategia del presidente viene sbriciolata in quasi quattro ore di vertice. Da Villa Devoto, dove il centrodestra si è riunito da mezzogiorno, viene fuori tutt’altro disegno: lo stadio di Cagliari resta dov’è e al Brotzu si farà la Piastra tecnologica con 14 sale operatorie. L’esatto contrario di quanto voleva fare Solinas, d’accordo con l’assessore alla Sanità, Carlo Doria, e senza informare gli alleati. E siccome le vittorie da spacconi non esistono, al capo della Giunta hanno lasciato solo il Piano di investimenti, ovvero l’idea di quei quattro nuovi ospedali, da intendersi come strutture non come posti letto in più, roba a cui magari la prossima maggioranza in Regione nemmeno darà gambe.

Dunque, Solinas esce con le ossa rotte da Villa Devoto, dove oggi si è tenuto il vertice che lunedì hanno fatto saltare Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ecco: se nel centrodestra si può immaginare una leadership nella maggioranza, questa non ce l’ha il governatore sardista ma è saldamente in mano al primo e al secondo partito della coalizione (almeno stando al risultato delle Politiche 2022). E ciò fa pensare sempre di più a una non ricandidatura di Solinas alle Regionali del prossimo anno, non fosse altro che la Lega, e quindi il Psd’Az, sembrano avere sempre meno possibilità di mettere il cappello sulla prima casella della Sardegna.

Il capo degli azzurri, Ugo Cappellacci, ha confermato la sua capacità di dettare la linea nel centrodestra, portandosi dietro innanzitutto la senatrice Antonella Zedda che in Sardegna guida gli Fdi. Sempre nel partito della Meloni, un gran lavoro di tessitura contro la linea Solinas l’ha fatto il capogruppo in Consiglio regionale, Fausto Piga, che ha cucito le manovre degli oppositori interni al centrodestra con gli obiettivi del Comune di Cagliari. Tanto che il sindaco Paolo Truzzu, persino quando Solinas pareva irremovibile sullo stadio, ha fissato la Conferenza di servizi per lunedì 3 luglio, una data che adesso calza a pennello con i nuovi accordi presi nel centrodestra.

Proprio Truzzu oggi ha risposto per le rime a Solinas che ieri, davanti alla esegua platea del Brotzu, ha scaricato sul Comune le colpe del trasferimento dell’ospedale a Sant’Elia, col Municipio reo di non aver indicato a sua volta un’altra area. Il sindaco, sottolineando di “non avere tempo da perdere con le provocazioni”, ha detto che a Palazzo Bacaredda mai è arrivata una richiesta in questo senso da parte della Regione. Questo è successo qualche ora prima del vertice a Villa Devoto, al cui termine lo stesso governatore ha usato parole trionfanti. “Abbiamo avuto un incontro assolutamente costruttivo perché ha chiarito i termini della vicenda, che dal mio punto di vista è stata molto strumentalizzata da alcune parti dell’opposizione e da alcuni players in particolare – ha detto il presidente -. Noi abbiamo una norma che dice che ci sarà un Accordo di programma che tratterà unitariamente stadio, ospedali, posti letto per studenti e uffici regionali”.

A ben vedere, quando Solinas ha parlato non deve aver letto la novità raccolta da Francesco Agus, il capogruppo dei Progressisti che ha in mano una carta chiave: il documento certifica che l’ex stallaggio Meloni di viale Trieste a Cagliari, dove il presidente ha pensato di costruire nuovi uffici della Regione, non si può toccare perché è un bene culturale vincolato. Significa che l’intesa contenuta nella Finanziaria 2023 è sempre più un’arma spuntata, oltre che un pasticcio bello e buono targato centrodestra.

Adesso resta solo da capire quando verrà riconvocato il Consiglio regionale, inizialmente previsto il 27 giugno. All’ordine del giorno c’erano le due mozioni del centrosinistra sulla cancellazione della delibera 19/82, quella approvata dalla Giunta il 1° giugno con l’obiettivo di accelerare sul Piano di investimento nella sanità. Con la bocciatura delle linea Solinas, le due mozioni sono di fatto superate, ragion per cui si passerà direttamente al Collegato alla Finanziaria. Quello che “i sardi aspettano fa troppo tempo”, ha detto a Villa Devoto il capo del Consiglio regionale, Michele Pais, dimenticandosi di essere lui insieme agli alleati il responsabile del ritardo.

A Villa Devoto di Regionali 2024 si è parlato solo di straforo. Meglio: qualcuno ha provato a lanciare il tema con qualche battuta, ma Solinas non ha abboccato mai. Del resto per il presidente, che oggi ha dovuto digerire la vittoria di buona parte della maggioranza, sarebbe stato pesante dove affrontare anche il nodo delle candidature. Non fosse altro che la corsa bis del governatore non è per nulla scontata. Tutt’altro.

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