Solinas rinviato a giudizio per le nomine di due Dg, ecco tutta la storia

Alessandra Carta

Il 15 dicembre comincia a Cagliari il processo contro Christian Solinas, il governatore sardo che ieri sera è stato rinviato a giudizio dalla Gup di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, al termine di una udienza fiume. La giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta del pm Andrea Vacca che ha ritenuto responsabile Solinas di abuso d’ufficio per le nomine di Silvia Curto e Pasquale Antonio Belloi, l’una direttrice generale della presidente, l’altro a capo della Protezione civile.

È una storia che va avanti dal 2019, quella di Curto e Belloi, ingaggiati una prima volta nella tarda primavera di tre anni fa, quando Solinas aveva vinto le Regionali di febbraio e stava procedendo con lo spoil system, ovvero la sostituzione di tutte le figure apicali dell’Amministrazione, come succede a ogni cambio di Giunta.

La forzatura di Solinas, e qui secondo il Pm e la Gup poggia l’abuso d’ufficio, è che né la Curto né Belloi avevano i titoli richiesti dalla legge al momento della nomina, stando alla ricostruzione della Procura. Tanto che a dicembre 2019, qualche giorno prima di Natale, il centrodestra portò in Consiglio regionale la cosiddetta leggina ‘Salva Dg’, pensata proprio per allentare le maglie rigorose dei requisiti.

In Regione gli ingaggi dei due Dg costati a Solinas il rinvio a giudizio non erano passati inosservati nemmeno allo Sdirs, il sindacato dei dirigenti regionali guidato da Cristina Malavasi e firmatario di due ricorsi-fotocopia proprio contro le nomine di Curto e Belloi. L’una lavorava insieme all’avvocato Costantino Murgia, grande elettore di Solinas, e come ruolo dirigenziale aveva nel curriculum la gestione dello studio; il secondo, nuorese del Psd’Az, vigile del fuoco, prima di guidare la Protezione civile faceva il coordinatore di una polisportiva riservata ai pompieri.

Solinas, tuttavia, ha tirato dritto davanti alle proteste dello Sdirs. E un anno dopo ha dato l’ordine di trasformare in definitivi, per l’intera legislatura, i contratti di Curto e Belloi, sino ad allora prorogati di sei mesi in sei mesi, come accaduto anche agli altri direttori generali. Invece a fine 2020 ecco la tegola: il governatore, l’assessora Satta e la Vivarelli sono stati iscritti sul registro degli indagati dal pm Vacca. A distanza di quasi due anni, il rinvio a giudizio.

Alessandra Carta

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