I soldi di Furtei alle Cayman, gli speculatori in Arizona

“Sono gli stessi che in Sardegna hanno devastato il territorio e poi sono scappati”, dice Dougherty, che lo scorso anno ha visitato le colline di Santu Miali per realizzare un documentario dal titolo piuttosto eloquente: “Cyanide beach” (guarda il documentario). Tradotto: la spiaggia di cianuro. Pochi giorni fa, con questo lavoro Dogherty ha vinto il ‘Yosemite international film festival award 2013’ come ‘Best educational film’.

Da qui è partito il parlamentare Mauro Pili per riportare l’attenzione sullo scempio di Furtei e attaccare a testa bassa il presidente della Regione Ugo Cappellacci, che della Sardinia gold mining è stato presidente dal luglio del 2001 all’agosto del 2003. Quattro mesi dopo, l’otto gennaio 2004, sarà cooptato nella giunta Masala e nominato assessore regionale alla Programmazione.

Il governatore, che si sta giocando la ricandidatura alla presidenza, ha ribattuto alle accuse del competitor (Pili ha annunciato che correrà per villa Devoto sotto l’insegna di ‘Unidos’) ricordando che nel 2003 “si dimise” perché si rese conto “che qualcosa non andava. Non erano persone affidabili e la miniera sembrava quasi essere un imbroglio. Il loro fine era di fare ricerche minerarie per recuperare denari nei mercati borsistici”. Cappellacci sostiene inoltre di aver rinunciato agli emolumenti, ma in un documento del novembre 2003 (pagina 56) risulta che, almeno per il periodo 2001/2002, l’allora presidente abbia percepito 215mila euro (guarda).

In ogni caso, delle denunce pubbliche dell’attuale presidente della Regione non si trova traccia. In compenso, nella biografia pubblicata sul sito istituzionale, dell’esperienza alla guida della Sgm non si fa menzione. Anzi: è sparita. Perché Cappellacci non ha denunciato quel “quasi imbroglio” a chi di dovere?, domandano i detrattori. Perché, visto che era arrivato proprio in Regione sotto l’ala di Masala, non ha sentito la necessità di dire pubblicamente quello che stava accadendo a Furtei? Di questi interventi non c’è traccia. Si sa invece che proprio a metà del 2003, la Sargold faceva la sua apparizione in Marmilla (guarda il documento). E di norma, quando mutano gli assetti societari, il nuovo socio opta anche per un ricambio ai vertici, a partire chiaramente dal presidente. E infatti, nell’agosto del 2003 il nuovo chairman è Giuseppe Pozzo, allora consigliere regionale di Forza Italia in Piemonte e presidente della Medoro, società che come già si è visto è entrata nell’affare in partnership con Sargold. Come dire: l’orientamento politico, almeno, non è cambiato.

Al contrario, c’è una nutrita rassegna stampa (leggi) che testimonia come l’attuale governatore fosse parecchio soddisfatto di come stavano andando le cose a Furtei. E sulla pericolosità delle lavorazioni al cianuro, rispediva sdegnato al mittente le preoccupazioni di ambientalisti e popolazione: “L’Università di Cagliari dice che va tutto bene”.

Di contro, nel periodo in cui Cappellacci presiedeva la Sgm, per circa venti mesi Mauro Pili ricopriva il ruolo di governatore. E la Regione cosa ha fatto? Sostiene Pili che, nonostante l’esiguo periodo, aveva inserito per la prima volta il sito di Furtei nel Piano delle bonifiche ambientali per il biennio 2002/2003 (guarda). Per provarlo, insieme ai video delle incursioni a Furtei, ha postato un’immagine su Facebook. Dalla quale però si evince che Santu Miali compare solo nella lista dei “siti considerati a rischio di incidenti rilevanti”, così come, ad esempio, le sedi della Italesplosivi a Villaspeciosa e Siliqua o il deposito della Liquigas di Golfo Aranci. Che non vanno certo bonificate.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share