Messaggio al ‘cianuro’ di Pili a Cappellacci: c’è un report riservato su Furtei

Dal parlamentare Mauro Pili un’altra stoccata al presidente della Regione Ugo Cappellacci. Scrive Pili su Facebook: “Da uno studio notarile di Vancouver mi giunge inedita la storia segreta del lago di cianuro, di tutti i soldi che sono circolati, delle prebende e di uno strano fondo collegato all’oro di Furtei e depositato nelle isole Cayman”.

Il collegamento con Cappellacci è semplice: tra il 2001 e il 2003, l’attuale governatore è stato il presidente della Sardinia gold mining (leggi), concessionaria delle licenze per la ricerca dell’oro a Furtei e in alcuni comuni limitrofi. L’epilogo della vicenda è noto: la ventilata Eldorado sarda è naufragata lasciando nel territorio una bomba ecologica. I concessionari delle licenze sono spariti e le bonifiche, che sulle carte sarebbero spettate alla Sardinia gold mining, le sta effettuando la Regione a spese dei contribuenti, per un totale, al momento, di oltre 11 milioni di euro.  Secondo gli esperti però, il costo finale si aggirerà intorno ai 16 milioni.

Aggiunge Pili: “Si tratta di un report certificato con nomi e cognomi. Tutti i dettagli di come in molti hanno fatto i soldi speculando sull’ambiente e consentendo un disastro ambientale senza precedenti. Attendo la traduzione esatta, le analisi dei campioni e poi la verità su questo scempio sarà pubblica”.

Nel frattempo, Pili ha pubblicato un video girato all’interno dell’ex miniera di Furtei dallo stesso ex presidente della Regione. Pili racconta di aver trovato un varco nella recinzione e, senza farsi notare dalle “guardie armate” che sorvegliano la zona, è riuscito ad arrivare nel “lago di cianuro” e altri veleni, nel bel mezzo dell’ex zona mineraria.

 

Poche ore fa Pili ha pubblicato un altro post. “Abbiamo perforato il muro dell’omertà sul lago di cianuro. Telegiornali nazionali che mandano in onda le immagini che ho pubblicato la settimana scorsa, media nazionali che fanno inchieste. Ora tutta la verità sino in fondo. Tutti i dettagli di chi ha preso i soldi e poi è scappato alla faccia del disastro ambientale”.

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