Si allarga il fronte anti-Cappellacci: “In Forza Italia subito nuovi vertici”

Si allarga il fronte dei ribelli dentro Forza Italia dopo il documento politico firmato nei giorni scorsi da sei esponenti del partito in Sardegna contro la gestione del coordinatore regionale Ugo Cappellacci: sono stati il deputato Pietro Pittalis, l’europarlamentare Salvatore Cicu e i consiglieri regionali Alessandra Zedda, Antonello Peru, Stefano Coinu e Marco Tedde a puntare la prua contro Cappellacci e adesso si aggiungono i vertici cittadini dei Comuni del Sassarese. È del 15 ottobre la lettera che Pittalis, Cicu, Zedda, Peru, Coinu e Tedde hanno spedito al loro presidente Silvio Berlusconi e nella quale parlano di “sconcertante gestione nell’Isola” chiedendo un cambio di leadership.

I sei hanno anche annunciato che non parteciperanno alla Direzione regionale convocata da Cappellacci per domani a Oristano. E radunano il partito sabato 17 novembre, alle 10.30, negli spazi della Fiera di Cagliari. “Dobbiamo riaffermare il nostro ruolo guida all’interno del centrodestra”, scrivono in una nota congiunta. Gli stessi che lunedì scorso avevano scritto al Cavaliere chiedendo una nuova guida per Fi Sardegna al posto di quella attuale che, denunciano, “sta letteralmente svendendo la storia e il percorso del partito a scapito di tutti”. Ora rilanciano con la convocazione di un incontro al quale, annunciano, parteciperanno “i sindaci, gli amministratori locali, il mondo delle associazioni e tutti i sostenitori del partito”. Obiettivo, promuovere “un confronto con il territorio e con le voci della comunità, per ribadire il valore del radicamento che ha sempre contraddistinto l’identità di Forza Italia in Sardegna”. “Tutti devono sentirsi coinvolti e protagonisti – dichiarano i sei esponenti azzurri – bisogna uscire dal concetto vuoto e sterile che tutto, le sorti della nostra Sardegna, si possa decidere in solitudine dentro una stanza ristretta a pochi”. Forza Italia, ribadiscono, “è, nel dna, un movimento che parte dal basso, che raccoglie i sentimenti e le istanze della gente, non un’oligarchia che tratta tutto all’oscuro dei suoi elettori”.

Questa la prima nota scritta dai vertici azzurri del Sassarese, che contiene le ragioni: “La testarda e incomprensibile gestione in solitaria del partito da parte del coordinatore regionale – si legge – continua ad indebolire e a creare un sempre maggior distacco tra chi dovrebbe ricoprire  ruoli dirigenziali e gli organismi territoriali. Si parla di ‘confronto democratico’ – è scritto -, quando in questi ultimi anni non ci sono state occasioni di confronto ma solo iniziative solitarie scientemente costruite per creare un deserto politico intorno a se stessi. Il partito in Sardegna – concludono – ha necessità di fare e intraprendere una vigorosa azione politica che non può, in questo momento, prescindere dalla nomina dei nuovi vertici regionali e dalla costituzione di un Comitato politico regionale che possa portare avanti la linea politica di Forza Italia coordinando le attività promosse a livello regionale con quelle in ambito provinciale e cittadino”.

Nel primo pomeriggio era arrivata la posizione di Silvio Berlusconi, in una nota stampa: “In Sardegna ci attende una sfida importante, che deve vedere Forza Italia unita e determinata. Prendo atto che esistono diverse vedute, che non dovrebbero essere manifestate all’esterno ma dovrebbero prima essere oggetto di un dibattito proficuo e democratico, all’interno degli organi statutari del partito”. “Ho chiesto – continua – quindi al coordinatore Ugo Cappellacci di programmare al più presto le necessarie riunioni degli organi statutari nelle quali, con la partecipazione di tutti, si potranno superare le eventuali divergenze, per concentrarsi sulle idee e sui progetti da presentare alle famiglie, alle imprese, al popolo sardo e procedere, uniti, verso il comune obiettivo: restituire alla Sardegna una guida e una squadra forte, coesa e capace di riaccendere le speranze dell’intera isola”. “Discuteremo ovviamente con le altre forze della coalizione sulle candidature comuni cercando di individuare insieme le migliori personalità disponibili. Nell’augurare a tutti buon lavoro sono certo che grazie allo spirito di condivisione e di dialogo che ha sempre caratterizzato Forza Italia il partito in Sardegna saprà presentarsi all’appuntamento delle regionali unito e con una forte carica ideale”.

“Forza Italia deve ritornare ad essere la casa di tutti, un partito dove ci si confronta e magari ci si scontra, ma dove poi si arriva a una sintesi”. Così il coordinatore regionale Ugo Cappellacci, al termine della direzione di FI a Oristano disertata da sei esponenti del partito che chiedono un cambiamento alla guida del partito, ma alla quale hanno partecipato i consiglieri Stefano Tunis, Oscar Cherchi, Giuseppe Fasolino, Edoardo Tocco, Alberto Randazzo, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi e il vice coordinatore di FI, Ivan Piras. “Noi siamo per l’apertura e per l’accoglienza – ha sottolineato Cappellacci – vorremmo riportare dentro tutti perché non vogliamo perdere nessun valore”. Ecco perché – ha spiegato – “accettiamo l’invito del presidente Berlusconi all’unità e andiamo in quella direzione”. Ma nel suo comunicato il Cavaliere dice anche un’altra cosa. “Ci chiede di dar corso alla riunione degli organi di partito: già dalla settimana prossima riuniremo il comitato regionale di Fi che dovrà stabilire la linea politica e le azioni da assumere in vista delle regionali, l’animazione territoriale, i criteri per la composizione delle liste”. Tutti questi temi saranno discussi “con la volontà di dar vita a un processo condiviso e virtuoso, in nome dell’unità e della coesione”. Ora, infatti, continua l’ex governatore, “è il momento di individuare gli avversari nel centrosinistra e nel M5S, noi abbiamo i nostri cavalli di battaglia, dalla sanità alla zona franca e vorremmo riportare la discussione su questi temi”. Sulla manifestazione organizzata per il 17 novembre dall’europarlamentare Salvatore Cicu, il deputato Pietro Pittalis, la capogruppo in Consiglio regionale Alessandra Zedda e gli altri tre consiglieri Antonello Peru, Marco Tedde e Stefano Coinu: “la convocazione è stata fatta uscire dai sei in concomitanza con la direzione di oggi, prima del comunicato di Berlusconi che noi abbiamo ricevuto mentre eravamo riuniti: ora, in virtù dell’invito del presidente a restare uniti, auspichiamo di poter attivare un dialogo”.

 

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