candidato sindaco a serramanna

Serramanna, il manager sta dalla parte delle donne

Gabriele Littera ha 36 anni, un lavoro da manager in Sardex e una priorità programmatica. Quasi un’ossessione politica, per dirla brutalmente. Da candidato sindaco di Serramanna punta “a nidi e micro nidi” per invertire la rotta dello spopolamento. Littera corre da outsider nel Comune del Sud Sardegna. La corsa è a tre con l’ex onorevole regionale Gigi Piano, segretario provinciale del Pd, e l’uscente del Consiglio comunale, quota minoranza, Carlo Pahler.

Littera, nella sua ‘Serramanna migliore’, il cartello elettorale col quale si presentare alle urne, chi c’è?

Ci sono persone alla prima esperienza ma anche amministratori uscenti, di maggioranza e di opposizione.

Da Sergio Murgia, il sindaco che sta chiudendo la consiliatura, ha ricevuto mesi fa l’endorsement. I suoi avversari ne hanno detto di ogni.

Confermo che la campagna elettorale è stata al vetriolo. Malgrado le ripetute falsità, ribadisco che Murgia non avrà alcun incarico in Giunta nel caso in cui la nostra lista dovesse vincere le elezioni. E di certo non si è ricandidato, a differenza di quanto insinuato mesi fa, quando si stavano definendo le alleanze.

Nella Serramanna tradizionalmente di sinistra il suo alleato Piano ha portato dalla sua anche qualche pezzo di centrodestra.

E non tutto il Pd sta con lui.

Insieme a Pahler chi corre?

La lista è eterogenea: si va dai socialisti agli ex Pci passando per Unidos.

Con lei ci sono pezzi di Pd?

Anche. Noi abbiamo voluto costruire una lista civica il più distante possibile dai partiti. L’obiettivo è la comunità non la bandiera. Anche perché a Serramanna la consiliatura è finita in anticipo per via di una faida interna al Pd.

Nella sua campagna elettorale non ha mai mancato di allungare lo sguardo verso il territorio.

Domenica e lunedì siamo chiamati alle urne per le elezioni comunali. Ma dobbiamo pensarci come area vasta, se vogliamo crescere. Serramanna deve continuare a essere un polo di riferimento anche per i centri vicini. MI riferisco a Villasor, Nuraminis, Samassi e Serrenti.

La ‘Serramanna migliore’ come si costruisce?

Nel nostro programma elettorale ci sono cinque direttrici. Il primo è il buon vivere. Significa avere un territorio curato, pulito e con strutture mantenute bene. Il secondo motore dello sviluppo devono essere imprese e lavoro: con tutte una serie di azioni, che vanno dalla fiscalità di vantaggio ai contributi, compito di un’amministrazione è creare le condizioni per rendere più prospera la comunità. Vuol dire attirare nuove imprese e far crescere quelle esistenti. Lo sviluppo del tessuto produttivo equivale non può che generare reddito.

Terza direttrice del programma.

La famiglia. Non si possono essere sviluppo e benessere senza sostegno alla natalità. L’obiettivo si persegue mettendo una coppia nelle condizioni di fare figli. Il welfare per la famiglia non è solo il bonus bebé, ma l’apertura di nidi e micro nidi, soprattutto a sostegno delle madri lavoratrici. Troppe donne sono ancora costrette a scegliere tra lavoro e bambini. Un Comune deve diventare accogliente nei confronti di chi sceglie di diventare genitore. Senza servizi di supporto alla famiglia non possiamo pensare di essere un centro attrattivo.

Quarta direttrice della ‘Serramanna migliore’?

Sport e giovani. I nostri ragazzi hanno bisogno di costruire di uno spazio fisico che sia punto di incontro non solo per chi vive a Serramanna, ma per le nuove generazioni del territorio. Lo spazio organizzato della socialità deve contemplare attività ludiche e di formazione. Nel nostro programma elettorale c’è l’attivazione di un progetto europeo aperto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni. Prevede di ospitare per alcuni mesi i giovani che vivono negli altri Paesi dell’Ue attraverso uno scambio culturale che permetta di nostri ragazzi di fare la stessa esperienza all’estero.

Quinta direttrice?

Arte e cultura. Con due imput. In tema di arte dobbiamo puntare al ripristino dei murales storici di Serramanna; sul fronte della cultura bisogna proseguire con l’organizzazione di Strangius, il festival di letteratura autobiografica, e portare avanti la collaborazione con l’associazione Lìberos.

Ha fatto la campagna elettorale col bollino del rinnovamento. Vi sentite alternativi?

Direi proprio di sì. Non tanto per una questione anagrafica, ma per una scelta di campo. Abbiamo costruito un progetto che nasce al di fuori della continuità storica che Serramamma ha dal punto di vista politico amministrativo.

La continutà chi è?

Piano.

Rispetto a Pahler in cosa si differenzia?

Io sono capo di un progetto propositivo, lui è un oppositore strenio di qualunque cosa. (al. car.)

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