Seggi in bilico, il consigliere in carcere non potrà andare a giurare in Aula

Per ora non potrà giurare da consigliere regionale della Sardegna l’ex sindaco di Buddusò (Olbia Tempio) Giovanni Satta, attualmente in cella perché coinvolto nell’inchiesta sul traffico internazionale di droga in Costa Smeralda. Il Gip di Cagliari Giovanni Massidda ha respinto la richiesta di permesso presentata dai legali di Satta, Angelo Merlini e Marco Enrico, finalizzata a far entrare il politico nel pieno del suo incarico consiliare. L’esponente dell’Uds era stato proclamato eletto la scorsa settimana al termine di una sfilza di ricorsi e contro ricorsi davanti ai giudici amministrativi, che erano culminati con la ricostituzione dell’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello di Cagliari, che lo aveva appunto indicato come sessantesimo componente dell’Assemblea legislativa sarda.

L’ex primo cittadino di Buddusò si trova rinchiuso nel carcere di Bancali (Sassari), in cella con un altro consigliere regionale, Antonello Peru (Fi), arrestato lo scorso 5 aprile nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti truccati. I due consiglieri – il secondo solo nel caso in cui riesca a giurare – rischiano la sospensione dall’incarico per un massimo di 18 mesi secondo le norme della legge Severino. In questo caso, in base ad una legge regionale del 1966 modificata nel 1994, ai consiglieri sospesi spetta il 70% dell’indennità base (6.600 euro al mese), quindi 4.620 euro al mese. Inoltre per tutta la durata della sospensione verrebbero nominati due supplenti a cui spetterebbero le indennità piene.

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