L’Anci Sardegna rilancia la richiesta di moratoria per un anno per il piano di dimensionamento scolastico per consentire una riorganizzazione che veda “di pari passo l’assetto delle scuole, il riordino degli Enti locali e la definizione dei piani territoriali di sviluppo”. Nel giorno in cui la Giunta regionale sospende la delibera che avrebbe dovuto sbloccare definitivamente il piano contestato da più parti, il presidente dell’associazione dei comuni sardi, Pier Sandro Scano, ribadisce la contrarietà al progetto così come varato dall’esecutivo. La sospensione del provvedimento è stata decisa per dare corso ad un ulteriori approfondimenti dopo il giudizio non proprio positivo espresso dalla commissione Cultura del Consiglio e la netta opposizione di molti sindaci, soprattutto del nord Sardegna dove il piano prevede la maggior concentrazioni di pluriclassi che andranno cancellate. “I sindaci e i cittadini dei paesi cancellati non sono miopi difensori di una scuola dequalificata e dello status quo – spiega Scano – Pensano invece, e secondo noi pensano bene, che la razionalizzazione del sistema scolastico debba intrecciarsi col mantenimento della vita delle loro comunità e con una strategia complessiva per i territori svantaggiati e in forte calo demografico. Lo Stato e la Regione non possono presentarsi in un piccolo paese col volto di chi si limita a chiudere le scuole e imporre tasse, dovrebbero provare a costruire una prospettiva. Invece – denuncia il presidente dell’Anci – sia la precedente Giunta di centrodestra, sia quella attuale di centrosinistra, si sono limitate a recepire passivamente le scelte ministeriali, senza nemmeno provare a immaginare un’alternativa organizzativa e didattica”.
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“Facciamo gli auguri all’assessore e confidiamo che si possa aprire una collaborazione e un confronto continuativo e costante…