Sblocca Italia, le novità per la Sardegna tra infrastrutture e Autorità portuali

Ci sono anche soldi per la Sardegna nel decreto Sblocca Italia varato venerdì dal governo di Matteo Renzi. Il capitolo più importante riguarda le strade e le infrastrutture: all’Isola sono stati assegnati 664 milioni, cioè 200 in più rispetto ai 400 previsti nell’Accordo di programma  quadro tra Stato e Regione.

Ma proprio sul capitolo degli investimenti pubblici, il decreto congela per ora quattro interventi, tra cui la metro di Cagliari. L’opera resta comunque tra le priorità del Governo, visto che in cima agli lista delle infrastrutture che potrebbero essere finanziate con altre risorse con la Legge di Stabilità.

Secondo il parlamentare di Unidos Mauro Pili però, “alla Sardegna vengono scippati di colpo 308 milioni di euro. Il decreto Sblocca Italia in realtà è un decreto ‘imbroglia Sardegna’. I professori di viale Trento si confermano dilettanti allo sbaraglio”, ha affermato l’ex presidente della Regione, che ha pubblicato su Facebook il testo del provvedimento. “Il governo Renzi – ha aggiunto Pili – annuncia soldi che non ci sono per le strade sarde e nel contempo non si accorgono che dalle poste di bilancio alla Sardegna sparisce la bellezza di 308 milioni di euro. Al comma 4 dell’art.3 del decreto la copertura finanziaria dei fondi che vanno al Nord Italia provengono per 3.048 milioni dal fondo di coesione 2014/2020. Un importo che andava ripartito alle regioni in base alle norme richiamate nello stesso decreto. L’80% spettava al Sud e di questo il 12,61% alla Sardegna”.

C’è poi il giallo delle Autorità portuali: nella prima bozza del decreto era stata cancellata quella del Nord Sardegna che gestisce gli scali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. Secondo quel primo documento in Sardegna sarebbe rimasta solo la Port Authority di Cagliari, ma “il governo Renzi, nell’ambito del decreto Sblocca Italia, ha deciso di rinviare la discussione sull’eventuale accorpamento delle Autorità portuali italiane”, hanno precisato ieri dalla Regione con una nota. La riforma di Renzi era stata pensata per tagliare la spesa pubblica: attraverso un dimezzamento degli incarichi politici anche nei porti italiani.

 

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