Sassari, è l’ora della giunta Sanna bis. Ma il centrosinistra fa autocritica

Esame superato. La nuova giunta del sindaco Nicola Sanna ha affrontato ieri pomeriggio la prima riunione del Consiglio comunale. Un appuntamento atteso con una certa ansia, dopo la crisi politica che ha tenuto in scacco per oltre tre settimane il centrosinistra sassarese. In apertura di seduta, Sanna ha presentato ufficialmente il nuovo esecutivo e ha rinnovato le sue scuse già formulate alla città tramite una lettera aperta. “Per quanto il tempo trascorso sia dipeso da vari fattori indipendenti dalla mia volontà – ha detto il primo cittadino – mi assumo l’onere delle scuse alla città ma, allo stesso tempo, rifiuto categoricamente una certa immagine di immobilismo che alcuni tentano di attribuire alla mia prima giunta”.

I lavori sono stati aperti dal vicepresidente Giancarlo Serra che, come previsto dall’ordine del giorno, ha esmeralda ughiproceduto alla sostituzione di Antonio Piu (Pd), ex presidente del Consiglio comunale e ora assessore, con Luca Taras, primo dei non eletti tra le fila del Partito democratico. Subito dopo, l’elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale. Con 25 voti a favore e 7 schede bianche è stata eletta alla seconda votazione Esmeralda Ughi (Pd), che ha lasciato il suo seggio di capogruppo del Pd per sedere nello scranno più alto di Palazzo Ducale. Tutto come previsto. Nessun colpo di scena nella fase iniziale della riunione, a parte il distacco di un piccola decorazione in gesso dalla volta dell’aula consiliare: piccolo incidente che ha creato un po’ di confusione e qualche ironia sulla tenuta della nuova giunta.

Gli osservatori e la stampa attendevano le dichiarazioni dei vari consiglieri per avere una cartina di tornasole sul clima politico attorno alla nuova giunta. L’occasione è arrivata durante il dibattuto sulla relazione annuale del sindaco: tutti i consiglieri si sono concentrati ad analizzare, più o meno criticamente, la crisi di giunta appena superata. L’opposizione ha attaccato il sindaco e il centrosinistra per il modo in cui è stata gestita la crisi interna. Maurilio Murru (M5S) “Mentre per 17 mesi si giocava a risiko, qualcuno si è chiesto quale è stato lo spettacolo dato alla città?”. Manuel Alivesi (Forza Italia) è stato ancora più esplicito, affermando che in una situazione del genere il sindaco avrebbe dovuto dimettersi.

La maggioranza ha risposto facendo quadrato intorno al sindaco ed elogiandolo per il gesto forte con cui ha voluto chiedere scusa alla città. Ma non è mancata una forte autocritica per quanto accaduto. Giuseppe Masala (Pd): “Non possiamo non dire che questa estenuante trattativa ha rallentato l’azione amministrativa”. Simone Campus (Pd): “Dobbiamo capire se ci sono le condizioni per lasciarci alle spalle gli strascichi e i veleni che hanno caratterizzato questi primi mesi oppure no. Mi pare che questo dubbio si sia sciolto con la composizione della nuova giunta. Spero non sia solo una questione di poltrone”. Tra i consiglieri monogruppo, nuovi segnali di mal di pancia. Marco Manca (Sel): “Nei prossimi giorni valuteremo seriamente l’opportunità di lasciare le presidenze di commissione. Il sindaco fino a oggi ha dimostrato di non avere fiducia nei nostri confronti”.

Sanna in conclusione del dibattito ha preso la parola per difendere il suo operato. “Praticare la democrazia costa una bella fatica. Lo abbiamo fatto alle primarie, mobilitando decine di migliaia di persone che si sono recate presso un seggio. Non è stata una passeggiata e probabilmente abbiamo dovuto smaltire alcune scorie. È stato un passaggio che ha richiesto tempo. Non c’è dubbio che il partito più grande ha avuto la necessità di assestarsi, ma oggi abbiamo voluto chiudere con quel clima di insoddisfazione. Forse non è una sintesi perfetta, ma io non sono infallibile. Certo è che oggi abbiamo segnato una pagina definitiva – ha concluso il sindaco – una pagina di reciproca fiducia che consegniamo alla città”.

Michele Spanu

@MicheleSpanu84 on Twitter

 

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