Sardegna promozione, report choc. E la giunta cancella 3,2 milioni

Quando il commissario di Sardegna promozione Cinzia Laconi è piombata nella sede dell’agenzia, pochi mesi fa, forse già sospettava che qualcosa non andasse per il verso giusto. Ma le risultanze dell’istruttoria sui rapporti tra agenzia e società sportive, hanno probabilmente lasciato di stucco anche la dirigente nominata nell’agosto scorso dalla giunta Pigliaru. Perché dopo aver spulciato le varie pratiche, è emerso un quadro scioccante, caratterizzato da “gravi criticità amministrative”. Così, su proposta dell’assessore al Turismo Francesco Morandi, l’esecutivo ha deciso di revocare la delibera che assegnava 3,5 milioni di euro a varie compagini sportive. Il perché, lo spiega in modo molto chiaro lo stesso Morandi nella delibera approvata dall’esecutivo e consultabile da poche ore.

Innanzitutto, si parte da un punto fermo: per come è stata gestita la partita tra Sardegna promozione e le società sportive, “è venuta meno di fatto la delimitazione tra co-marketing, pienamente lecito e sponsorizzazione, esplicitamente vietata dalla legge“. Si conferma cioè quanto già ventilato dalla Corte dei conti, ovvero che i soldini assegnati a pioggia dall’agenzia regionale – e si parla di milioni e milioni di euro – siano stati usati non per promuovere l’immagine turistica dell’Isola attraverso il co-marketing, ma nei termini vietati dalle norme, ovvero in sponsorizzazioni.

Ma c’è di più. Dall’istruttoria voluta dal commissario Laconi, è emerso che i denari sono stati elargiti “senza alcun criterio oggettivo”. Come dire: le società chiedevano, il direttore centrale pagava. In base a quali discriminanti non si sa. In alcuni casi i beneficiari non avevano nemmeno una struttura “idonea alla corretta realizzazione delle attività programmate – ha detto Morandi – e alla puntuale verifica dei ritorni dell’investimento della Regione, con indicatori di performance di comune utilizzo”. Investimenti a fondo perduto, in sostanza. Che in alcuni casi non sono stati nemmeno utilizzati per realizzare gli interventi previsti dai vari contratti e la cui utilità ai fini della promozione turistica dell’Isola, non è mai stata appurata.

Visto il quadro, il passo successivo è stato pressoché obbligato, con la revoca dello stanziamento di 3,5 milioni deciso due mesi e mezzo fa e destinato al Cagliari Calcio (1,3 milioni), Dinamo basket (900mila), Torres Calcio maschile (300mila) e femminile (175mila), al velista cagliaritano Andrea Mura (300mila) e al Cus Cagliari (175mila). Unica eccezione, il Rally Costa Smeralda, che potrà contare invece su 300mila euro, visto che il commissario “ha regolarmente proceduto alla valutazione non riscontrando criticità nell’applicazione dello strumento di co-marketing”.

Il Cagliari Calcio, parlando di un grave danno per la società, non ha escluso di portare la Regione in tribunale e ha ricordato che, per la scorsa stagione, “ha puntualmente adempiuto a quanto convenzionalmente previsto e, anzi, è andata addirittura oltre i propri impegni”. Evidentemente le verifiche attuate per volere del commissario straordinario, hanno rilevato il contrario, come già ipotizzava Sardinia Post diversi mesi fa, quando la società rossoblù era presieduta da Massimo Cellino

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it 

 

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